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Chiara Adorno, chi era la diciottenne che da Solarino si era trasferita a Catania per realizzare i suoi sogni

Si era trasferita nella città etnea per studiare

I sogni di Chiara Adorno si sono spezzati definitivamente, ieri sera, sulla circonvallazione di Catania, nei pressi della cittadella universitaria, mentre attraversava la strada. Città dove la giovane si era trasferita per studiare e nella quale aveva come punto di riferimento il suo fidanzato, anch'egli investito da uno scooter e rimasto ferito.

Chiara Adorno era nata a Bolzano, il papà, originario di Solarino, si era trasferito al Nord per motivi di lavoro, ma poi la famiglia aveva deciso di far ritorno in Sicilia. Aveva studiato al liceo scientifico Corbino di Siracusa e si era da poco diplomata. Poi, aveva deciso di trasferirsi a Catania per iscriversi al corso di laurea in Scienze biologiche dell’università etnea. Una ragazza solare che amava gli animali e la danza.

La famiglia, il papà impiegato al Libero consorzio comunale di Siracusa e oggi in forze agli uffici dell’aera marina protetta del Plemmirio, la madre, insegnante di scuola media, aveva affittato una stanza e la giovane si era trasferita da poco per cominciare gli studi. Come dicono amici e parenti distrutti da quanto accaduto, era molto felice della sua scelta. La comunità di Solarino è sotto choc. La famiglia Adorno è molto conosciuta e tra i primi a stringersi nel dolore è stato il sindaco, Giuseppe Germano: «Un’altra tragica notizia per la perdita di una giovane sanpalisi - ha scritto sui social -. Non ci sono parole ma solo lacrime e dispiacere. Ciao Chiara».

Valentina Balsamo ha scritto su Facebook: «Questa città non è a misura di giovani. È una città pericolosa in ogni senso. Una vergogna totale. Condoglianze a quei poveri genitori! Mi dispiace tantissimo! Non ci sono parole! E una rabbia devastante". E ancora, Giusy Guglielmino: «A vedere quel corpo nell'asfalto fa tanta rabbia, una madre, una famiglia dovrà vivere sempre nel dolore per colpa di questi individui. Tanto due giorni di galera e sono fuori e sua madre soffrirà per tutta la vita».

E c'è chi punta il dito contro l'amministrazione: «La circonvallazione è una trappola mortale per i pedoni, attraversare sulle strisce è un pericolo enorme, anche in presenza dei semafori pedonali. Anche quando scatta il rosso, devi aspettare che il primo dotato di senso civico si fermi, e solo allora (forse) gli altri lo imitano. Fra inciviltà dilagante e controlli inesistenti (tempo fa era stata avviata l'installazione di telecamere sulla rete semaforica, che fine ha fatto???) questa città è totalmente allo sbando», ha scritto su Facebook Nello. E ancora, Anna: «Dov'è finito il sovrappasso? Dove sono finite le strisce rialzate? Invece l'attenzione e la civiltà della gente alla guida queste sconosciute».

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