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Noto, dopo l'attentato subìto i carabinieri contrattaccano: scoperte altre armi

I carabinieri hanno trovato armi e munizioni in un’area abbandonata in contrada Arance Dolci, a Noto, nell’ambito delle indagini sull'omicidio del diciassettenne Paolo Mirabile e su un recente atto intimidatorio, con l’incendio appiccato contro l’ingresso della caserma della Compagnia di Noto. Tra la vegetazione incolta c'erano armi e munizioni di vario genere.

La zona in cui è stato rinvenuto un piccolo arsenale è quella in cui risiede la comunità nomade di Noto (i cosiddetti Caminanti) ed a questa appartiene l’uomo di 33 anni, Vincenzo Di Giovanni, che per i magistrati e i carabinieri di Siracusa avrebbe ucciso Piopaolo Mirabile, colpito alla testa il 2 dicembre scorso da un proiettile e morto due giorni dopo all’ospedale Garibaldi di Catania. Il presunto assassino ha avuto una lite con il padre del ragazzino, anche lui appartenenti alla comunità nomade, e la sua intenzione, per gli inquirenti, sarebbe stata di colpire il genitore del minore.

Nei giorni successivi al delitto i carabinieri hanno poi rastrellato il quartiere rilevando numerosi reati, principalmente la detenzione illegale di armi e munizioni. Poi le indagini hanno portato all’arresto di Di Giovanni. Nei giorni scorsi, è stato scatenato il rogo alla caserma dei carabinieri, il gesto sarebbe da ricondurre alle indagini sull'omicidio.

«La bonifica dell’area è tuttora in corso, mira a ribadire che non esistono zone franche di degrado e illegalità», spiega il comandante provinciale dell’Arma, Gabriele Barecchia.

 

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