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L'appuntamento, la lite, le coltellate: così è stato ucciso il disoccupato di Lentini

Coltellate in strada a Lentini, forse per un rancore mai sopito, forse per vecchi dissapori, forse per la richiesta di denaro. Il motivo dell'aggressione non è ancora noto. Coltellate che alla fine sono costate la vita a Roberto Raso, 38 anni, disoccupato, residente nel centro storico della città. L’omicidio si è consumato in via Silvio Pellico sabato 9 luglio poco prima della mezzanotte, al termine di una lite sfociata in tragedia tra la vittima e Antonio Montalto, 23 anni, disoccupato, ritenuto l’omicida da chi indaga.

Secondo la ricostruzione dei carabinieri della stazione di Lentini, guidati dal luogotenente Silvio Puglisi, assieme a quelli del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Augusta, al comando del maggiore Stefano Santuccio, la vittima, dopo avere trascorso la serata con alcuni amici, poco prima di mezzanotte avrebbe chiesto un appuntamento chiarificatore al suo aggressore, Antonio Montalto, in via Silvio Pellico, nel centro della città. Tra i due uomini la discussione si è subito animata, prima le parole, grosse, poi le urla. A qual punto, L’aggressore avrebbe estratto un coltello da cucina e sferrato i fendenti che hanno raggiunto Roberto Raso all’addome e alla testa. Momenti di terrore tra la gente presente per strada, mentre alcuni residenti si sarebbero affacciati per capire cosa stesse succedendo. Sono stati proprio i residenti a chiedere l’intervento dell’ambulanza del 118 e i carabinieri, mentre l’aggressore fuggiva via nelle strade vicine.

Sul posto sono arrivati i medici del 118, che hanno trasportato Roberto Raso, ancora in vita, al pronto soccorso dell’ospedale di Lentini, dove i sanitari hanno tentato, per circa un’ora, di strapparlo alla morte. Ma il cuore dell’uomo non ha retto per le profonde ferite all’addome e alla testa ed è morto.

Le indagini dei militari dell’Arma sono iniziate subito. Coordinati dal magistrato di turno della Procura, Marco Dragonetti, i carabinieri si sono mesi al lavoro per ricostruire le fasi della lite. Gli investigatori hanno raccolto diversi elementi utili alle indagini, ascoltato amici, residenti e familiari e acquisito le immagini dei sistemi di videosorveglianza installati nella zona. Su disposizione del magistrato, l’abitazione del presunto omicida è stata sottoposta a sequestro. Antonio Montalto, fuggito, dopo l’uccisione, mentre i militari dell’Arma gli davano la caccia, su invito dell’avvocato di fiducia Julio Celesti, si è costituito, ieri mattina, poco dopo le 13, al comandante dei carabinieri di Lentini. L’uomo è stato interrogato dal magistrato di turno della Procura, il quale ha firmato lo stato di fermo. È stato portato in carcere a Cavadonna, in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

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