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Voto di scambio, arrestato a Siracusa Sorbello. L'accusa: una scarcerazione per ottenere la poltrona di sindaco

La Procura antimafia: «Promise di aiutare il figlio di un affiliato». Era candidato alle amministrative 2022 a Melilli

20100208 - CLJ - MELILLI (SR) -Il sindaco di Melilli Giuseppe Sorbello posa per il fotografo oggi 8 fabbraio 2010. ANSA-LOSCALZO FLAVIO-DC

Giuseppe Sorbello, ex assessore regionale ed ex sindaco di Melilli, paese nel Siracusano, è uno dei 12 arrestati nell’ambito dell’operazione Asmundo dei carabinieri di Siracusa nell’ambito di un’inchiesta coordinata dai magistrati della terza area della Procura distrettuale di Catania.

Secondo l’accusa, Sorbello, alle amministrative a Melilli del 2022, avrebbe «accettato la promessa di ottenere voti in cambio di denaro e dell’impegno a operarsi per agevolare la scarcerazione del figlio di un affiliato». Le elezioni furono vinte dall’attuale sindaco, Giuseppe Carta, deputato regionale del Mpa con il 75 per cento dei consensi.

Per le elezioni del 2022 alla carica di primo cittadino di Melilli, nel Siracusano, il candidato Pippo Sorbello, secondo i pm, avrebbe stretto accordi con esponenti del clan Nardo. Questa la tesi della Procura distrettuale antimafia di Catania così come richiamata anche dal gip di Catania Giuseppina Montuori che ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di dodici persone.
Il gip spiega l’impegno assunto dal candidato sindaco Sorbello in favore del sodalizio mafioso con somme di denaro che il candidato sindaco avrebbe dato a Giuseppe Montagno Bozzone, assumendosi anche l’impegno di favorire la scarcerazione anticipata del figlio Antonino, detenuto nella casa circondariale di Caltagirone, mettendo a disposizione i propri avvocati e con l’appoggio di un magistrato che non è stato identificato che avrebbe potuto aiutarlo.
Secondo gli inquirenti Vincenzo Formica, Antonello Costanzo Zammataro e Antonino Montagno Bozzone sarebbero stati gli organizzatori e referenti del clan Nardo a Melilli.
A loro è stata contestata l’associazione mafiosa.
Gli arrestati sono: Giada Aimone, 32 anni; Salvatore Arrabito 34 anni; Antonello Costanzo Zammataro, 50 anni; Vincenzo Formica 42 anni; Alfio Alberto Ira, 57 anni; Andrea Mendola, 29 anni; Giuseppe Nunzio Montagno Bozzone, 58 anni; Antonino Montagno Bozzone, 34 anni; Salvatore Padua, 58 anni; Antonino Puglia, 58 anni; Salvatore Rasizzi, 37 anni; Arturo Tomasello, 42 anni. Agli arresti domiciliari: Giuseppe Puglia, 29 anni e Giuseppe Sorbello, 64 anni.

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