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Vacanza da incubo per Selvaggia Lucarelli a Noto: "Senza acqua e luce, per strada montagne di rifiuti"

Energia elettrica che va via per diversi giorni, mancanza d'acqua e cumuli di spazzatura per strada: è la fotografia di Noto che porterà con se Selvaggia Lucarelli. La giornalista, da oltre 15 giorni, ha raccontato su Instagram la sua disavventura a Noto, una delle tappe del suo viaggio siciliano.  E il tour tra Siracusano e Ragusano era iniziato bene con la Lucarelli che durante i primi giorni della sua vacanza aveva condiviso diversi scatti su Instagram, accompagnati da commenti e apprezzamenti: "Non sono una che fa vacanze di mare, ma la Sicilia sa prendermi per il verso giusto", aveva scritto la Lucarelli.

L'energia elettrica la sera è andata in tilt per ben 5 volte in una settimana, lasciando lei e il suo compagno Lorenzo Biagiarelli, il figlio Leon e la fidanzata di quest'ultimo, al buio, senza aria condizionata, e pure senza acqua. Ma la Lucarelli ha anche testimoniato un altro dei problemi: quello dei rifiuti, con la spazzatura che non viene ritirata e finisce per strada e con le foto e i video che vengono pubblicati sui social.

"Da dove cominciare? Forse dalla fine - ha scritto su Instagram la Lucarelli -. Domai andrò via da Noto con qualche giorno di anticipo dalla tabella di marcia. Dovrei dire che sono delusa da quello che ho visto, ma la verità è che sono delusa da quello che ho capito. Ho avuto un’esperienza disastrosa (la prima nella vita) nell’affittare una casa e tutto questo, come un vaso di Pandora il cui contenuto è un caos indifferenziato, mi ha mostrato la difficoltà nel dire le cose ad alta voce da queste parti".

"Che novità, direte voi. Già, l’unica novità sta nel fatto, forse, che per la mia promozione (sempre gratuita e senza alcun ritorno) di un luogo in cui sono in vacanza, questa volta ho deciso di non scegliere solo le foto migliori. Perché mostrare solo la bellezza (abbagliante) di questa Sicilia sarebbe tradire il mio mestiere e il mio piacere - ha detto -. Nella casa in cui sono ho avuto mille problemi: luce e acqua che andavano via per problemi in parte dell’Enel e in parte del locatore che ha una trivella per l’acqua e nessun generatore. Soprattutto, mentre raggiungevo le mete più belle di questa Sicilia, mi imbattevo nelle cose più brutte. Quella Noto che tanto avevo immaginato era coerente nella sua meraviglia finché non si allargava lo sguardo. Noto è stretta in una morsa di rifiuti prepotente e nauseabonda. Rifiuti che non si nascondono, ma che sono ovunque. Nelle vie che portano alla cittadina, davanti agli ingressi dei grandi resort, sulle strade per l’oasi di Vendicari, nella stessa Noto, se si sposta lo sguardo poco più in là dal centro. Frigoriferi, pannolini, tv, perfino un biliardino in bella vista. E poi discariche abusive ovunque a cui si dà fuoco, che si rigenerano all’istante. Il paradosso è che qui la differenziata è obbligatoria: si paga la Tari e il comune fornisce i cesti (mastelli) per suddividere. Si passa a prelevare il tutto porta a porta. C’è circa il 60% di evasione. Chi non vuole pagare, chi ha la casa abusiva e non vuole auto-denunciarsi, chi si scoccia nel separare la carta dalla frutta. I cassonetti non esistono più. E quindi la gente butta tutto per strada. Nella villa che ho affittato non ci sono i mastelli. Mi si è detto: butta tutto insieme, poi ci pensa il giardiniere".

"Ho riferito al sindaco - racconta la giornalista -. Ho chiamato uffici competenti. Ho sollecitato l’agenzia e il proprietario di casa. Nulla. Voglio sapere perché in questa villa faraonica a Vendicari, il Sarayi Lodge, di proprietà di Tino Di Rosolini, candidato sindaco di Rosolini, affittata tramite agenzia Compass Cultura, io non posso fare la differenziata. Tutto tace, finché non inizio a mostrare la Noto che non esiste se non negli occhi di chi la abita o dei turisti sinceri. Bastano qualche foto e le mie lamentele su Instagram perché il sindaco sbotti su fb e dica che mostrando quella immagini offendo la città. Dico, insomma, che il re è nudo ma ha un pannolino sporco sulla testa. Guardate le mie foto e giudicate voi se sono io a offendere la città o se sono la città, i turisti, i locali, ad essere offesi da questo scempio".

Il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, con un post su Facebook, ha replicato: "Signora Lucarelli, la sua presenza a Noto in occasione della settima edizione del Giacinto Festival ha certamente arricchito di contenuti l'iniziativa e onorato l'evento e i suoi organizzatori. Siamo stati, altresì, molto felici della sua scelta di prolungare le vacanze in città e abbiamo appreso che ha optato per la scelta di affittare un'intera villa privata, di proprietà di un privato, in un luogo privato. Dal suo racconto, prolungato, si evince che quanto oggetto del contratto non è stato assicurato, principalmente, per l'assenza di energia elettrica, fonte primaria per la vivibilità di un luogo. Io penso che nessuno di noi avrebbe voluto vivere questa brutta esperienza che trasforma la serenità di una vacanza in un incubo e, come riferitole telefonicamente, il nostro disappunto e la nostra condanna per quanto da lei e dai componenti della sua famiglia vissuto è totale e senza riserve. Non è il caso, in questa sede, stabilire se una parte di responsabilità possa essere attribuita alla compagnia elettrica, non avrebbe senso: ha senso il disagio, la rabbia, le vacanze tanto agognate e sfumate, ecc.. Anche in questo caso ci saranno luoghi e ci sarà tempo per recuperare, nel rispetto della legge, i propri sacrosanti diritti violati, attraverso il ristoro del danno subito".

E ancora: "Le scrivo anche a nome di centinaia di imprenditori e commercianti seri, onesti, ospitali, premurosi e accoglienti, persone che hanno investito risorse della loro famiglia o che si sono indebitate credendo e scommettendo nelle potenzialità di questi luoghi straordinari. Persone che ci mettono cuore, passione, professionalità per rendere il soggiorno del turista unico e irripetibile. Le scrivo a nome dei tanti giovani che riescono a trovare lavoro rimanendo nei luoghi della loro infanzia senza dovere emigrare. Le scrivo a nome di una comunità che si ritiene, proprio come lei cara signora Lucarelli, offesa e tradita. Una disavventura può mai arrivare a mortificare una comunità che l'ha accolta a braccia aperte? L'improvvisazione di un solo privato può compromettere per sempre la bellissima relazione nata tra l'eleganza delle nostre architetture, la ricchezza del nostro paesaggio e la sua straripante classe, la sua invidiata bellezza e, soprattutto, la sua versatile professionalità apprezzata da tantissimi fan e ammiratori?".

A stretto giro di post è arrivata la replica di Selvaggia Lucarelli: "Signor sindaco, come da cordiale colloquio telefonico avuto con lei giorni fa, le ho spiegato che il disagio subito riguardava non solo l'Enel, ma anche l'impossibilità di gettare l'immondizia nel rispetto delle regole. Le regole a Noto sono: chi paga la Tari fa la differenziata tramite i mastelli forniti dal comune. L'immondizia differenziata viene ritirata porta a porta. Non esistono cassoni dell'immondizia, a Noto. Le ho segnalato l'assenza dei mastelli nella mia proprietà (le ho fornito indirizzo) e ho chiesto se la proprietà in affitto è in regola con la Tari. Ho chiamato anche l'ufficio preposto. Qui parrebbe non esserci alcuna utenza Tari (ma spero di sbagliare), per cui ho chiesto all'agenzia che ha affittato casa, di verificare con il proprietario. Nessuna risposta, da giorni. Il proprietario, che lei cita come una eccezione naïf che non rappresenta il territorio, è un politico, ex consigliere, candidato sindaco di un comune limitrofo. Lei lo conosce. Dunque non solo rappresenta il territorio, ma rappresenta anche la politica".

Le polemiche

"Era già tutto previsto quanto è accaduto a Selvaggia Lucarelli a Noto è ciò che abbiamo rappresentato alle istituzioni meno di una settimana fa e, cioè, che la misura era ormai colma". Lo affermano, in una nota, gli imprenditori Cristina Busi Ferruzzi e Felice Amante a nome della neo costituita associazione le Contrade di Vendicari.
"Le condizioni della città e delle campagne vicine versano in uno stato pietoso - aggiungono Busi e Amante - in un territorio patrimonio dell'Unesco, sede dei più begli esempi di architettura barocca, di spiagge meravigliose e di attrazioni naturalistiche e agricole come le nostre, dove dunque bastava davvero poco per essere fiore all'occhiello dei tesori italiani, è intollerabile che ci si presenti noncuranti in condizioni igieniche da terzo mondo. La nostra associazione si è offerta per affrontare i problemi senza il classico ping pong delle accuse reciproche e proponendo un percorso concreto in sinergia con le istituzioni locali che in tempi brevissimi porterà certamente i suoi frutti. Certamente, però, non possiamo far finta di niente".

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