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Sparatoria nel quartiere Caminanti a Noto, eseguiti sei fermi

Svolta nelle indagini in seguito alla sparatoria avvenuta lo scorso 29 settembre nel quartiere Caminanti a Noto. I carabinieri di Noto hanno fermato, in esecuzione di decreto di fermo di indiziato di delitto, sei soggetti, fra cui lo stesso ferito, già dimesso dall’ospedale, tutti appartenenti a due famiglie della comunità dei Caminanti.

Si ipotizza che la sparatoria sia stata causata da un regolamento di conti tra famiglie della comunità "Caminanti". Gli interrogatori dei partecipanti alla sparatoria sono stati tutti vaghi e poco chiari ma le rapide indagini dei militari sono state decisive per ricostruire l'accaduto.

Nei giorni immediatamente successivi alla sparatoria, i Carabinieri della Compagnia di Noto, supportati da personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori Sicilia, e da due unità cinofile, all’esito di un approfondito intervento in alcune case della strada teatro dell’evento, hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari nella via in questione, rinvenendo ulteriori armi e munizionamento poi sequestrati, poiché detenuti irregolarmente.

Per la sparatoria sono stati fermati Giuseppe Corrado Fiaschè, ferito nella sparatoria, la moglie Concetta Rasizzi, 51 anni, il figlio Francesco Fiaschè, Paolo Scafiri di 57 anni, il figlio Umberto Scafiri e Paolo Scafidi, genero di Umberto Scafidi. Tutti sono accusati di tentato omicidio pluriaggravato, ricettazione e porto abusivo di armi da fuoco in concorso.

L’operazione è stata condotta ieri notte da oltre 50 carabinieri, che col supporto di militari dello Squadrone Eliportato e di due unità del Nucleo Carabinieri Cinofili di Nicolosi addestrate alla ricerca di armi, hanno circondato il quartiere e, raggiunte le abitazioni degli autori della sparatoria, hanno tratto in arresto gli interessati.

Nel corso dell’esecuzione dei fermi e delle perquisizioni domiciliari, i carabinieri hanno rinvenuto 3 fucili comprensivi di oltre 200 cartucce legalmente detenuti e ritirati in via cautelativa; 4 pistole con 230 cartucce sottoposte a sequestro che verranno inviate al R.I.S. di Messina per essere sottoposte agli accertamenti tecnici che verificheranno l’eventuale utilizzo nella sparatoria.

Al termine delle formalità i sei fermati sono stati condotti presso le case circondariali “Cavadonna” di Siracusa e “Piazza Lanza” di Catania.

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