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Duplice omicidio nel Siracusano, parla il fermato: "Sparato dopo minacce di morte"

Le indagini dopo il duplice omicidio

«Mi avevano minacciato di morte, mi avevano detto 'tu stasera muori qui', ho preso il fucile e ho sparato». Così Giuseppe Sallemi, 42 anni di Lentini, accusato di avere ucciso due persone e ferita una terza che si erano introdotte in un fondo agricolo di cui era il guardiano, ha confermato la sua ricostruzione dei fatti al Gip di Catania.

L'interrogatorio di garanzia si è svolto nel carcere del capoluogo etneo dove l’indagato si trova in stato di fermo per duplice omicidio e tentativo di omicidio.

«La nostra linea - spiega l’avvocato Rocco Cunsolo che assieme al suo collega Francesco Calderone assiste il 42enne - è, in base alla ricostruzione di Sallemi, quella della legittima difesa, che è consentita dalla legge nel domicilio, e lo è anche un posto di lavoro. Per questo ci siamo opposti alla convalida del fermo. E’ un momento difficile per tutti, per la famiglie delle due persone morte e quella ferita. E noi siamo costernati e addolorati per loro, ma lo è anche per la famiglia Sallemi che è affranta dal dolore».

Secondo quanto ha ricostruito il sostituto procuratore Andrea Palmieri, che ha coordinato le indagini delle squadre mobili di Siracusa e Catania, Massimo Casella, 47 anni, e Agatino Saraniti, di 19 anni, insieme al 36enne Gregorio Signorelli che adesso è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Garibaldi, si sarebbero recati nelle campagne al confine tra le province di Siracusa e del capoluogo etneo per rubare arance e per questo vi si sarebbero recati con un furgone che è stato infatti trovato carico di agrumi.

I tre, secondo la ricostruzione, sarebbero stati sorpresi dal guardiano del fondo che dopo il litigio li avrebbe colpiti con diversi colpi esplosi da un fucile da caccia e che è stato sequestrato dalla polizia. Il 36enne sarebbe riuscito a contattare i familiari che lo hanno portato in ospedale. Mentre i parenti di Casella e Saraniti avrebbero trovato i loro corpi in campagna, ad un centinaio di metri l’uno dall’altro, ed avrebbero a quel punto avvertito i carabinieri della compagnia di Augusta. Domani dovrebbe essere conferito l’incarico al medico legale per le autopsie, che saranno eseguiti nei giorni successivi.

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