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Siracusa, il questore chiude un pub di Ortigia: "Risse, droga e ritrovo di pregiudicati"

Il pub "The Crow" di Siracusa è stato chiuso su disposizione del questore, Gabriella Ioppolo, che ha revocato la licenza. Il locale, ex Atrium, che si trova ad Ortigia, in via Gargallo, è stato spesso luogo in cui sono state trovate persone gravate da precedenti penali e nel quale sono scoppiate risse o sono stati riscontrati comportamenti che hanno costituito un pericolo per l’ordine pubblico e per la sicurezza dei cittadini. Ecco perchè è diventato inevitabile da parte degli inquirenti apporre i sigilli.

Gli episodi accaduti nel locale e nelle sue immediate adiacenze, accertati dalla Polizia di Stato e dai Carabinieri, per la loro gravità hanno reso necessario il provvedimento predisposto dal personale della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale ed il questore ha disposto la revoca della licenza per evitare la reiterazione dei comportamenti illeciti e violenti da parte dei suoi frequentatori con precedenti penali e di polizia.

Precedentemente, nel 2015, nel 2017 e lo scorso febbraio, il "The Crow", era già stato oggetto di sospensione temporanea dell’attività commerciale.

Nei vari interventi svolti dalle forze dell’ordine, già a partire dal 2014, sono stati trovati all'interno, persone, anche evase dagli arresti domiciliari, ubriache, condizione che ha sempre generato, favorito o aggravato la commissione, all’interno e nelle immediate adiacenze dell’esercizio commerciale, di diversi reati: molestia, disturbo alle persone e risse tra gli avventori, oltre all’uso personale ed allo spaccio di sostanze stupefacenti.

In molti casi le forze dell'ordine hanno arrestato i frequentatori e hanno denunciato diverse persone all'Autorità Giudiziaria.

"L’adozione della più grave misura revocatoria si è resa improcrastinabile per evitare che la prosecuzione dell’apertura dell’esercizio possa causare il protrarsi di condizioni nocive per l’ordine e la sicurezza pubblica e ciò, per giurisprudenza consolidata, prescindendo dall’accertamento della colpa del titolare del pubblico esercizio, essendo prevalente la finalità dissuasiva della frequentazione malavitosa indotta dalla chiusura dell’esercizio stesso", ha dichiarato il questore.

"Una risposta concreta - conclude il questore - quella che si è voluto fornire alla cittadinanza, a quella parte sana della società civile che, oggi, in questo significativo provvedimento, può scorgervi sia una valenza di ripristino dell’ordine sociale, sia una valenza di maggiore prossimità tra la Polizia di Stato e la comunità aretusea".

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