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Il popolo di fedeli in strada a Siracusa per Santa Lucia

Domani alle 10 la messa e subito dopo le reliquie saranno imbarcate a Catania su un aereo della polizia che le riporterà a Venezia

Un signore anziano affacciato a un balcone urla "sarausanajè" mentre dal cielo piovono cuori di carta bianchi e coriandoli con scritto "viva Santa Lucia". In strada, sotto quel balcone, c'è il corpo della Patrona e pochi metri più indietro il simulacro argenteo della martire siracusana. Tutto attorno, a fissare dentro il cuore un momento storico per tutta la città, ci sono migliaia di fedeli che hanno invaso il percorso tra la Borgata e la Cattedrale, nel centro storico di Ortigia. Il bagno di folla di domenica scorsa, quando oltre 10 mila persone hanno dato il bentornata a Santa Lucia, si è ripetuto ieri nel giorno in cui per la prima volta nella storia le spoglie mortalie il simulacro argenteo, portato a spalla dai "berretti verdi" guidati dal campanellaio Andrea Chiaramonte, hanno attraversato insieme le strade della città.

Prima di iniziare il percorso tra la folla, però, la processione dell'Ottava ha vissuto un momento di grande intimità, all'interno della Basilica dove erano presenti solo pochi sacerdoti, l'arcivescovo Salvatore Pappalardo, il vicario della diocesi monsignor Sebastiano Amenta e don Giuseppe Costantini, prefetto delle reliquie per il patriarcato di Venezia. Dentro la chiesa, chiusa al pubblico per consentire le operazioni di traslazione del corpo di Santa Lucia, sono così risuonate sono le voci dei pochi presenti mentre alcuni giovani sacerdoti della diocesi con grandissima emozione hanno portato a spalla fuori dalla basilica le spoglie della Patrona. Il corpo è stato poi adagiato sul fercolo utilizzato per la processione del simulacro di Santa Lucia di Carlentini.

 

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