Le nuove tecnologie e i linguaggi contemporanei dell’arte incontrano il patrimonio Unesco di Noto per parlare di scioglimento dei ghiacciai e cambiamento climatico. Succede con Irae-Ultimate Landscapes, il primo green smart wall sonoro d’Italia: un mosaico digitale in bioresina, che - promosso dalla no profit italiana Yourban2030 in occasione della prima edizione di Vision2030 - arriva sui muri della stazione della capitale del barocco per raccontare una storia, quella dello scioglimento dei ghiacciai, attraverso i suoni di Alessio Mosti e le immagini di Claudio Orlandi.
Un vero e proprio muro multimediale e sostenibile, una tela digitale che attraverso la tecnologia di prossimità offre al pubblico una «performance» permanente che tra suoni e immagini, immerge il visitatore in una narrazione di piena attualità, quella dello scioglimento dei ghiacciai. Sulla tela digitale dello smart wall è riprodotta, in una dimensione di 31 metri quadri, una fotografia d’autore di Claudio Orlandi che ritrae il ghiacciaio del Rodano in Svizzera, attualmente protetto da una «coperta termica» che ne previene ulteriori distruzioni. Ad accompagnare la foto, in ascolto tramite QR code, c'è Katabasis, traccia sonora nata dal lavoro del sound designer Alessio Mosti. La narrazione fotografica di Claudio Orlandi - che dal 2008 ha intrapreso un Long Term Project che testimonia la collocazione dei teli ultra-tecnici lungo i ghiacciai - incontra quindi l’installazione sonora creata da Alessio Mosti che si fa «voce» dello stesso ghiacciaio, suono fisico dello sgretolamento registrato, ripetuto e reso musica. Per la composizione del sound Katabasis, Alessio Mosti ha utilizzato dei campionamenti sonori rilevati in Antartide relativi al collasso delle piattaforme di ghiaccio, fenomeno ormai conosciuto come calving: il materiale sonoro è stato rielaborato, manipolato e inserito all’interno di una composizione elettroacustica di 8 minuti e 22 secondi.
Oltre a essere il primo smart wall sonoro d’Italia, Irae-Ultimate Landscapes diventa così un’opera di arte pubblica permanente e sostenibile in cui le sonorità restituiscono e amplificano - in forma musicale - gli stessi suoni che vengono rievocati attraverso il disegno. Un grido di dolore che incontra la riproposizione in larga scala dell’immagine immortalata dall’artista dell’obiettivo Claudio Orlandi ed estratta dal primo numero di Irae, libro d’arte edito da Yourban2030 e diretto da Angelo Cricchi. Come riportato dal rapporto speciale dell’Ipcc (Special report on the ocean and criosphere in a changing climate) pubblicato nel 2019, «se le emissioni continuassero al ritmo attuale si conferma la proiezione al 2100 della riduzione di un terzo del glacialismo mondiale, di quasi tutto il ghiaccio alpino, e dell’innalzamento del livello del mare fino a 1 metro».
Anche i nostri ghiacciai alpini, tra cui quello da cui nasce il Rodano, sono direttamente colpiti dal fenomeno. Per combatterlo, già da dieci anni, nei mesi tra giugno e settembre si sono sviluppati dei progetti per ridurre l’incidenza delle radiazioni solari e contrastare l'arretramento dei ghiacci. «Si tratta di una prospettiva globale che va combattuta attraverso ogni strumento - spiega la presidente di Yourban2030 Veronica De Angelis - e noi, da sempre, abbiamo scelto di farlo con il linguaggio dell’arte. Ultimate Landscapes è, infatti, uno dei contributi del primo numero di Irae, serie editoriale promossa da Yourban2030 che propone un inedito storytelling, lontano da facili risposte, ma anche da disfattismi e banali entusiasmi, dove ogni numero diventa opera d’arte con uno special book a edizione limitata e monografico. Proprio da qui nasce Irae-Ultimate Landscapes, il primo di una serie di progetti che portano i contributi artistici della pubblicazione nelle città italiane, come narrazione del contemporaneo e come riqualificazione urbana». L'opera è stata inaugurata l’11 dicembre.
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