Siracusa

Venerdì 22 Novembre 2024

Le Baccanti a Siracusa: omaggio alle donne fra i voli degli acrobati

Lucia Lavia, Dioniso en travesti
Dioniso (Lucia Lavia) all’assalto dell’universo maschile
La verve di lucia Lavia per dare vita a un insolito Dioniso
La scena delle Baccanti con le magie della Fura dels Baus
Le Baccanti nel gioco sfrenato voluto da Padriss
Lo spettacolo degli acrobati
Arrivano gli acrobati
La scenografia surreale delle Baccanti di Padrissa
Linda Gennari, la madre Agave
Simonetta Sciancalepore (corifea)
Penteo (Ivan Graziano) assieme a Dioniso (Lucia Lavia)
L’ottimo Ivan Graziano nei panni di Penteo
Antonello Fassari, il vate inascoltato Tiresia
Ancora Tiresia (Antonello Fassari) con Cadmo (Stefano Santospago)
Stefano Santospago qui è Cadmo, era stato Egisto in Coefore
L’ingresso di Dioniso
Da sinistra Elena Polic Greco, Giulia Valentini, Viola Marletti, Rosy Bonfiglio, Ilaria Genatiempo
Da sinistra Cecilia Guzzardi, Doriana La Fauci, Lorenzo Grilli e Simonetta Cartia
Gli acrobati divorati dalla grande testa in filigrana che si apre per farli entrare
Il coro delle baccanti
Elena Polic Greco con le baccanti
Tancredi Di Marco
Le Baccanti: una visione totale del palcoscenico

Sono Baccanti spettacolari: e non solo per la piramide umana, i voli aerei, i giovani acrobati che vibrano nell’aria, le percussioni metropolitane, le donne in preda ad una haka, i giochi di luce, gli indugi sanguinolenti da Grand Guignol. Ma anche perché l’omaggio della Fura dels Baus e del regista Carlus Padrissa è all’intero universo femminino. Le Baccanti che stasera hanno invaso il Teatro Greco di Siracusa – seconda tragedia in cartellone dopo Coefore Eumenidi di Eschilo, disegnate sabato da Davide Livermore - tentano di raccontare un universo ferito dalla misoginia. Tentano ma non sempre ci riescono, il gioco di fondo della Fura dels Baus spesso corre questo pericolo: acrobazie e voli d’angelo al limite della forza di gravità fanno perdere di vista ogni altra cosa, testo di Euripide compreso. Il regista catalano e la coreografa Mireia Romero Miralles si sono sul serio lasciati prendere la mano, e al pubblico questo piacerà moltissimo: le figure acrobatiche disegnano vertiginosi diorami, c’è una marionetta alta sette metri che rimanda al Minotauro, una grande testa in filigrana che si spacca per “mangiare” gli acrobati. Lucia Lavia dà voce e corpo ad un bellissimo Dioniso en travesti, che parte all’assalto dell’universo maschile, il povero Penteo (di un ottimo Ivan Graziano) è costretto a soccombere e non gli tocca neanche l’onore delle armi. Sarà la madre Agave (Linda Gennari), in preda all’estasi, a sbranare il figlio senza capire. Toccherà al Cadmo di Stefano Santospago (già Egisto in Coefore, qui ad una prova che è più nelle sue corde), raccogliere i resti del nipote maciullato dalle Baccanti e ricomporre (virtualmente) il “sistema” politico dello Stato funestato dalle straniere, annunciato dal vate Tiresia (Antonello Fassari), inascoltato. Padrissa ha fatto uno straordinario lavoro con i giovani dell’Inda, li ha trasformati in cantores e acrobati, li ha formati e regalato loro un’esperienza che difficilmente dimenticheranno. Coefore Eumenidi e Baccanti procederanno alternate fino al 31 luglio, poi la prima sarà cristallizzata fino al prossimo anno (quando ritornerà in scena preceduta da Agamennone) e Baccanti continuerà fino al 21 agosto, stavolta alternata alle Nuvole di Aristofane affidate ad Antonio Calenda.

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