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Le Baccanti a Siracusa: omaggio alle donne fra i voli degli acrobati

A Teatro Greco la tragedia di Euripide. I voli d’angelo al limite della forza di gravità conquistano il pubblico. Il regista Padrissa ha fatto un ottimo lavoro coi giovani dell'Inda

Sono Baccanti spettacolari: e non solo per la piramide umana, i voli aerei, i giovani acrobati che vibrano nell’aria, le percussioni metropolitane, le donne in preda ad una haka, i giochi di luce, gli indugi sanguinolenti da Grand Guignol. Ma anche perché l’omaggio della Fura dels Baus e del regista Carlus Padrissa è all’intero universo femminino. Le Baccanti che stasera hanno invaso il Teatro Greco di Siracusa – seconda tragedia in cartellone dopo Coefore Eumenidi di Eschilo, disegnate sabato da Davide Livermore - tentano di raccontare un universo ferito dalla misoginia.

Tentano ma non sempre ci riescono, il gioco di fondo della Fura dels Baus spesso corre questo pericolo: acrobazie e voli d’angelo al limite della forza di gravità fanno perdere di vista ogni altra cosa, testo di Euripide compreso. Il regista catalano e la coreografa Mireia Romero Miralles si sono sul serio lasciati prendere la mano, e al pubblico questo piacerà moltissimo: le figure acrobatiche disegnano vertiginosi diorami, c’è una marionetta alta sette metri che rimanda al Minotauro, una grande testa in filigrana che si spacca per “mangiare” gli acrobati.

Lucia Lavia dà voce e corpo ad un bellissimo Dioniso en travesti, che parte all’assalto dell’universo maschile, il povero Penteo (di un ottimo Ivan Graziano) è costretto a soccombere e non gli tocca neanche l’onore delle armi. Sarà la madre Agave (Linda Gennari), in preda all’estasi, a sbranare il figlio senza capire. Toccherà al Cadmo di Stefano Santospago (già Egisto in Coefore, qui ad una prova che è più nelle sue corde), raccogliere i resti del nipote maciullato dalle Baccanti e ricomporre (virtualmente) il “sistema” politico dello Stato funestato dalle straniere, annunciato dal vate Tiresia (Antonello Fassari), inascoltato.

Padrissa ha fatto uno straordinario lavoro con i giovani dell’Inda, li ha trasformati in cantores e acrobati, li ha formati e regalato loro un’esperienza che difficilmente dimenticheranno. Coefore Eumenidi e Baccanti procederanno alternate fino al 31 luglio, poi la prima sarà cristallizzata fino al prossimo anno (quando ritornerà in scena preceduta da Agamennone) e Baccanti continuerà fino al 21 agosto, stavolta alternata alle Nuvole di Aristofane affidate ad Antonio Calenda.

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