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A Noto la mostra "Born in Italy": riflettori sugli antichi semi autoctoni

Un dialogo ininterrotto tra tradizione, design e moda, in cui le eccellenze che storicamente hanno contraddistinto il patrimonio materiale e immateriale dell’Italia, sono rilette attraverso l’obiettivo fotografico di uno dei più glamour fotografi di moda in una visione innovativa, per stimolare l’attenzione su un’immensa ricchezza italiana: quella degli antichi semi autoctoni.

Questo è la mostra "Born in Italy",- Food, fashion, design and ancient seeds, la personale del fotografo Toni Campo a cura di Alessia Montani, con la collaborazione della maison Roberto Capucci e del Centro espositivo museale delle Tradizioni nobiliari di Palazzolo Acreide, e prodotta da MAM.ART, che si apre sabato 17 ottobre (press preview dalle ore 12) e sarà visitabile fino al 1 novembre 2020 al Parco dell’Anima, recentemente inaugurato presso lo Zahircountryhouse di Noto.

Il solo nome di questo progetto vuole accendere i riflettori sulla necessità di salvaguardare un tesoro ingiustamente abbandonato nel nostro Paese, ma dalle enormi potenzialità economiche ancora inespresse, quello delle antiche semenze italiane: un patrimonio che consente anche di tutelare la biodiversità vegetale e animale da una prospettiva che abbraccia a 360 gradi i concetti chiave di sviluppo sostenibile, nel segno dell’innovazione, del benessere accessibile e della salvaguardia dell’ambiente.

Il Consorzio ha promosso anche l’istituzione di un tavolo tecnico presso la presidenza del Consiglio dei ministri, presieduto dal professor Vincenzo Cerulli Irelli, per la proposizione di norme nazionali a tutela dell'identità e dell'origine delle antiche semenze italiane e la regolamentazione dell'intero processo produttivo e di trasformazione delle antiche sementi autoctone di diverso genere, dal seme al prodotto trasformato.

“Se oggi il risultato della dieta mediterranea, considerata patrimonio immateriale dell’umanità, non è più quello di prima, a causa delle molteplici patologie sviluppatesi negli ultimi settant’anni (celiachia, psoriasi, gluten sensibility, diabete, obesità), dipende anche dal fatto che le sementi dei prodotti trasformati che costituiscono la base della dieta stessa (pane, pasta, pizza), non derivano dagli antichi grani autoctoni, ma da quelli nati e importati da altri Paesi e soltanto coltivati in Italia; ovvero, da quelli provenienti dalla trasformazione dei grani moderni, cioè geneticamente modificati. Da qui nasce quindi la sfida di lanciare il made in Italy dei semi, con l’auspicio che l’Italia accanto al food, al fashion, e al design sia nota nel mondo anche per gli ancient seeds, promuovendo così un nuovo modello di crescita economica sostenibile, che rispetti e valorizzi l’unicità del patrimonio vegetale della biodiversità italiana” spiega l’avv. Alessia Montani, fondatrice del Consorzio MAMA.SEEDS.

Da queste premesse nasce il progetto della mostra fotografica, Born in Italy, il cui titolo è ispirato dalla Legge Regione Sicilia "Born in Sicily" 18 novembre 2013 n. 19, a firma di Dario Cartabellotta, Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana, che tutela e valorizza le risorse genetiche.

Nella serie di diciassette scatti di Born in Italy, fotografie di grandissimo formato allestite in outdoor tra gli ulivi del Parco dell’Anima, Toni Campo fotografo di moda conosciuto internazionalmente per le collaborazioni con le più prestigiose riviste di fashion – Vogue, Hearst Magazine, Class solo per citarne alcune- racconta con il suo obiettivo fotografico le vari fasi dei processi agricoli delle antiche semenze autoctone- ancora oggi coltivate e tramandate grazie all’attività dei contadini e agricoltori cd. custodi- con un linguaggio estremamente contemporaneo, che riesce a stimolare l’attenzione anche nei più giovani, per un ritorno all‘agricoltura con un occhio non nostalgico ma fortemente innovativo.

Le immagini catturate dallo sguardo dell’artista sullo sfondo della campagna mediterranea, tra antichi agrumeti, alberi di ulivo, mandorli secolari e carrubi, che rendono unica la Sicilia -il luogo in cui si concentra la maggior parte della biodiversità vegetale italiana- sono impreziosite dagli abiti scultura di Roberto Capucci: un’alchimia di architettura e colori, sculture in taffetas di seta plissettata che hanno fatto la storia della moda e che qui dialogano con le creazioni di alto artigianato sartoriale provenienti dalle collezioni delle famiglie nobiliari italiane custodite al Centro espositivo museale delle Tradizioni nobiliari di Palazzolo Acreide.

La mostra inaugurata a Noto presso il Parco dell’anima nei terreni dello Zahir Countryhouse e dell’Antica Masseria Corte del Sole, è concepita per essere itinerante ed essere quindi fruita su tutto il territorio nazionale e, più in generale dell‘Area del Mediterraneo.

Foto ©Toni Campo

 

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