
Una partita dai due volti, una sconfitta che brucia a causa di decisioni arbitrali a dir poco controverse. L’Ortigia protesta dopo il match di Bologna perso per 12-11 con la De Akker. Un ko amaro che costa oltre alla possibilità di raggiungere il quinto posto la partecipazione alla prossima Len Conference Cup che sarebbe stata acquisita a prescindere dall'esito della finale. Siciliani, dunque, fuori dall'Europa dopo sei partecipazioni di fila tra cui due in Champions e le altre in Euro Cup dove il club ha raggiunto la finale nel 2019-2020 (mai disputata per l'esplodere del Covid) e le semifinali nel 2018-2019 e 2021-2022.
La squadra di Piccardo esce dalla vasca furiosa, con la sensazione amara di avere subito una clamorosa ingiustizia. E dire che i biancoverdi avevano dominato la prima parte di gara, grazie a una prestazione lucida, con una difesa attenta e un Tempesti insuperabile, e con buone percentuali nei due fondamentali. All’intervallo lungo, non a caso, l’Ortigia conduceva 5-2. Nel terzo tempo, il match diventa durissimo, con la De Akker capace di portarsi a un solo gol di distacco per ben due volte, e con l’Ortigia a rispondere con La Rosa e con un potente alzo e tiro di Cassia.
A quel punto, il caos con la partita che si incattivisce improvvisamente: gli arbitri sanzionano come gioco violento (quella che fino a qualche tempo fa veniva chiamata brutalità) una presunta gomitata di Kalaitzis (che ha le braccia alzate e dritte fuori dall’acqua) e cacciano via anche il tecnico Piccardo, Dinu e Ruggiero.
I biancoverdi, così, giocano 4 minuti a uomo in meno e subiscono il ritorno della De Akker, che effettua il sorpasso sul 9-8 prima degli ultimi 8 minuti.
Quanto accaduto nel quarto tempo, è imbarazzante: dopo il nuovo allungo dei bolognesi, le squadre tornano in parità, ma giuria e arbitri combinano un pasticcio, accorgendosi che Napolitano, rientrato dopo un’espulsione a 4’52” dalla fine, aveva tre falli e non due.
Così, quando mancano poco meno di due minuti, con l’Ortigia che sta per tirare il rigore che potrebbe portarla a meno uno, il cronometro viene riportato al momento dell’ingresso di Napolitano, con i biancoverdi di nuovo in inferiorità e con una superiorità da giocare per i bolognesi, poi finalizzata da Abramson. La squadra di Piccardo non si arrende e riesce a rimontare, ma l’ultimo tiro disperato, sulla sirena, viene ribattuto. Il Bologna va in finale, ma l’Ortigia recrimina e presenta reclamo. E non finisce qui: la De Akker ha inspiegabilmente rimosso il video della live della partita dal proprio canale YouTube. Una rimozione temporanea perché il filmato integrale è stato rimesso.
Piccardo: «Tecnicamente decisioni che anno contro le regole»
Al termine del match, questo il commento di Stefano Piccardo: «Davanti a quanto successo oggi, viene da pensare di fare un altro lavoro. Tecnicamente ci sono state delle decisioni che vanno proprio contro le regole. In primis, la brutalità fischiata a Kalaitzis, che ha entrambe le braccia alzate, mentre Tringali riparte e poi fa una scena incredibile, perché qualcuno gli dice di accentuare. Guarda caso, hanno già levato la partita da YouTube. In secondo luogo, in quella circostanza, oltre a Kalaitzis, l’arbitro manda via anche Dinu, me e Ruggiero, cioè quattro persone in un colpo solo. Peraltro, noi abbiamo subito colpi durissimi nei primi due tempi, come quando Cassia è stato colpito ed è rimasto fuori a lungo, ma nessuno ha fischiato niente».
L’allenatore prosegue: “E non è finita: quando, malgrado tutto, ci riavviciniamo al Bologna, la giuria si accorge che Napolitano ha tre falli. Così ci fanno ripartire con l’uomo in più, cinque contro quattro. Una cosa indecente. Uno dei due arbitri, a fine partita ha ammesso di essere rimasto perplesso dall’operato della giuria. Questa gara è stata una vergogna per la pallanuoto. In questo modo, lo sport che amo morirà. Non ho mai visto una cosa così. Un disastro. Ai miei ragazzi non posso dire nulla, perché hanno giocato una grande partita».
Napolitano: «La finale per il settimo posto? La giochi la giuria»
Anche capitan Christian Napolitano dice la sua: «Da tempo sostengo che il nostro sport non potrà crescere fino a quando avremo giurie formate da gente che fa altri lavori e svolge questo ruolo come passatempo. Dove vogliamo andare? Mi metto nei panni anche degli arbitri, che in una partita così calda, alla fine, avrebbero bisogno di un aiuto dalla giuria. E invece niente. Oggi basterebbe riguardare la gara per accorgersi di tutto quello che è successo, peccato che magicamente sia stata già tolta da YouTube. Qualcuno prende questo sport come un hobby, noi invece andiamo tutti i giorni in acqua, ci massacriamo di lavoro, facciamo sacrifici e poi siamo costretti a perdere per cose simili. Io faccio i complimenti al Bologna, ma in acqua oggi abbiamo giocato tre tempi noi e un tempo tutto loro, solo perché hanno avuto 4 minuti di uomo in più».
Inoltre: «Noi non andremo in Europa e di questo ringrazio gli addetti alla giuria, che hanno buttato nel fango questo sport. Penso che sia giusto che la pallanuoto vada a morire, perché non è più credibile e infatti non vedo più gente in piscina. D’altra parte, come si fa a giocare il primo maggio? Ora ci aspetta la finale per il 7° posto. Che se la giocassero la giuria e tutto il resto, tanto è una gara che non conta niente».
Caricamento commenti
Commenta la notizia