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Il vescovo di Siracusa: «Sia garantito il diritto alla salute e la politica si occupi del bene comune»

In occasione della Festa del patrocinio di Santa Lucia che ricorda il miracolo del 1646, quando la martire salvò la città da una terribile carestia

vesvovo lomanto

«Una società che vuole essere umana deve mettere al centro la persona e non le statistiche, la carità e non i like, l’incontro con gli altri e non le visualizzazioni sterili, che il più delle volte sono segno di solitudini infinite». Queste le parole dell’arcivescovo di Siracusa, Francesco Lomanto, nel suo discorso dal balcone per la Festa del patrocinio di Santa Lucia che ricorda il miracolo del 1646, quando la martire salvò la Siracusa da una terribile carestia.

«Noi che guardiamo con ammirazione e devozione a Santa Lucia vogliamo impegnarci come lei a piantare il seme della speranza nella nostra società che rischia di smarrirsi nei freddi calcoli degli algoritmi e dell’intelligenza artificiale - ha detto ancora Lomanto -. Dobbiamo scommettere e ritornare a costruire partendo dalla semplicità del cuore, vivendo la comunione tra di noi».

«La politica - ha aggiunto - sia sempre al servizio del bene comune, mirando a un’economia solidale e attenta verso chi è nel bisogno, perché se il più debole è tutelato, ne guadagna tutta la società. La sanità ponga al centro la dignità della persona e garantisca il diritto alla salute uguale per tutti con strutture idonee, come l’auspicata costruzione del nuovo ospedale civico di Siracusa. È urgente pensare insieme, progettare insieme, disegnare sentieri di pace, operare per il bene di tutti, impegnandoci per la promozione sociale con l’intelligenza del cuore e non delegando all’intelligenza artificiale».

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