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Santa Lucia multietnica, scontro fra la Curia e la borgata sui poster

I poster murali che riproducono la martire cristiana con il volto di ragazze di quattro etnie da un lato fa gridare alla blasfemia, dall'altro l'intenzione di usare «l’idea del miracolo come strategia umana e non divina per risolvere i problemi»

Una santa Lucia multietnica che a poco più di una settimana dalla festa della patrona di Siracusa non è piaciuta alla Curia arcivescovile del capoluogo aretuseo. A suscitare indignazione è stata l’affissione di poster murali che riproducono la martire cristiana con il volto di ragazze di quattro etnie, sulla base di un progetto sostenuto da Metaborgata che aspira alla riqualificazione urbana e sociale del rione Santa Lucia. Ma quella santa dai più volti, per molti, è proprio difficile da mandare giù e, a quanto pare, ci sarebbero fedeli che parlano di blasfemia.

Per Curia e Deputazione della Cappella di Santa Lucia «utilizzare un’immagine riconoscibile della santa cambiando il volto oltre a non rispettare il sentimento di tanti cittadini, che si sono sentiti offesi, turba il sentimento devozionale di tanti siracusani».

Del tutto diverse le motivazioni di MetaBorgata, progetto che mette in rete associazioni e residenti chiamati a operare nel quartiere per porre fine al degrado urbano e puntare alla inclusione sociale. Per i responsabili di MetaBorgata «piuttosto che replicare agli insulti che sono arrivati via social, sarebbe opportuno conoscere l’iter che ha portato a questa scelta di comunicazione. Da cittadini che amano il quartiere di santa Lucia abbiamo utilizzato l’idea del miracolo come strategia umana e non divina per risolvere i problemi».

Un servizio completo di Vincenzo Rosana sul Giornale di Sicilia in edicola oggi

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