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Pachino, il «Silenzio» suonato con una cornamusa per le celebrazioni dello Sbarco in Sicilia

Al via le cerimonie con la delegazione proveniente dal Canada, prossima tappa il 16 a Caltagirone

«Nella notte tra il 9 e il 10 luglio 1943 il mare da Licata a Pachino si riempì di navi nere e la gente scappò verso le campagne», raccontano le cronache: iniziava in Sicilia l’Operazione Husky, il più grande spiegamento di forze alleate, da Stati Uniti, Canada e Gran Bretagna, in arrivo sulla costa italiana. A distanza di ottant’anni esatti, le spiagge di Funni i varchi e di Marzamemi, a Pachino - in provincia di Siracusa, i luoghi dove sbarcarono le truppe canadesi - hanno ospitato le manifestazioni di commemorazione ai caduti durante l’Operazione Husky, al di là di ogni bandiera, schieramento e Paese. E da Pachino è iniziato il primo Wrap (Walking for Remembrance & Peace) il cammino che segue il percorso di marcia canadese del 1943, fino ad Adrano, intervallato da manifestazioni e commemorazioni nei diversi luoghi: l’iniziativa è nata nel 2013 dal lavoro del fondatore, Steve Gregory.

«Oggi celebriamo questo anniversario - ha detto -, era importante essere presenti a Pachino, e da qui avviare il nostro cammino che dopo oltre trecento chilometri ci porterà ad Adrano. Marciano con noi, senatori, ex militari e tanti volontari, anche alcuni nipoti di chi nel 1943 sbarcò in Sicilia - , e quest’anno stanno partecipando decine di canadesi che scoprono i luoghi dove i nonni combatterono e, in alcuni casi, persero la vita. Inglesi e canadesi persero infatti circa 3mila uomini, e gli americani 2700, italiani ne caddero 4500 (116 mila prigionieri e 30mila feriti) e i tedeschi contarono 4300 morti (e 13.500 feriti).

Un suonatore di cornamusa ha suonato il «Silenzio» al fianco dell’inno italiano e dell’inno canadese. «Commemoriamo i caduti, senza distinzione di bandiera, uomini che donarono il loro bene più grande, la vita, perché potessimo oggi vivere in pace - dice il generale di divisione Maurizio Angelo Scardino, comandante dell’Esercito in Sicilia - . Abbiamo un debito nei loro confronti, e lo paghiamo ricordandoli. Perché questi eventi non si ripetano mai più in futuro».

La prossima tappa pubblica sarà domenica 16 luglio a Caltagirone dove si ritroveranno i rappresentanti dei contingenti americano, inglese e canadese.

Gran numero di visitatori lo scorso fine settimana al Museo dello Sbarco del centro «Le ciminiere» di Catania. L’incremento significativo è stato connesso alle iniziative poste in essere dalla Città metropolitana di Catania per commemorare gli 80 anni dell’Operazione Husky. Lo rende noto l’ente, lo stesso che gestisce il museo.

Folla di visitatori per la mostra alle Ciminiere di Catania

Il trend positivo di presenze al museo, assieme all’esito favorevole dell’International Forum Operazione Husky (l’ultima sessione è stata dedicata all’Aviazione militare ed al BR 20 Cicogna), ha indotto lo staff dell’Ente a riflettere sulle modalità per continuare a promuovere la struttura museale e, con essa, tutto il centro fieristico-espositivo delle Ciminiere.

Il capo di gabinetto Salvo Vicari, il referente Salvino Maltese, il project manager Salvo Platania, lo storico/giornalista Ezio Costanzo ed il supervisore Angelo Carbone in un incontro pubblico hanno espresso i loro pareri alla luce delle più recenti tendenze storiografiche, che considerano ormai esaurito, o quasi, il percorso di ricerca che privilegia soltanto l’aspetto militare.
«Bisogna adesso allargare la platea - sottolinea la Città Metropolitana di Catania - puntando piuttosto sui visitatori interessati alla storia sociale, con attenzione per le conseguenze dei bombardamenti sulla popolazione civile, le difficoltà incontrate dai vincitori anglo-americani per amministrare i territori appena occupati, il peso del mercato nero e degli intrallazzi, il ruolo delle donne in una società che a fatica ricostruisce reti sociali ed economia, mentre gli uomini continuano ad essere prigionieri o al fronte». «Certamente - conclude l’Ente - il Museo Storico dello Sbarco in Sicilia - 1943 presenta un ampio patrimonio storico-documentario che potrà essere valorizzato con mostre e convegni a tema. Alla Croce Rossa Italiana è stata dedicata la lapide marmorea messa in posa a conclusione del Forum».

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