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L’Arcigay presenta il Pride di Siracusa: “È il momento della battaglia politica”

Torna il Village con eventi culturali e sociali, madrina sarà Vladimir Luxuria

La madrina del Pride di Siracusa, che si concluderà con una parata sabato prossimo, ha come madrina Vladimir Luxuria. In conferenza stampa il presidente di Arcigay Siracusa, Armando Caravini, ha spiegato che ritorna il Village con eventi culturali e sociali, tanti ospiti il 29 e 30 giugno dalle 18 al monumento dei caduti. «Attraverseremo da nord a sud gran parte della città - ha detto - perché vogliamo affermare con ancora più forza le nostre istanze e rivendicazioni riprendendoci le vie le piazze, le strade della nostra città per fare sentire forte la nostra voce contro un governo che tenta di oscurarci e di annullare le nostre famiglie. È il momento della battaglia politica. il Pride è nei fatti la più grande opposizione a questo governo».

Il presidente di Stonewall Siracusa, Alessandro Bottaro, rappresentato in conferenza dalla vice presidente Tiziana Biondi, ha sottolineato che «cancellare è il verbo più caro al governo Meloni, che in meno di un anno attraverso leggi, leggine e provvedimenti ministeriali ha cercato di far arretrare il nostro paese di un bel pò di anni. Donne, migranti, le persone trans, le famiglie arcobaleno, il dissenso e l’auto determinazione i bersagli preferiti del «caro presidente Giorgia Meloni» e dei suoi sodali ministri. Nemmeno i Pride sono usciti indenni da questa mattanza, patrocini regionali e comunali ritirati, disparità di trattamento e boicottaggio come nel recente Catania Pride».

«Il ministero, già negli anni passati, attraverso un decreto ha indicato ai docenti l’importanza di cominciare a parlare dell’identità di genere, è chiaro che adesso occorre una formazione per il personale scolastico che deve affrontare l’argomento nel migliore dei modi facendo il massimo», ha detto l’assessore alle politiche Giovanili, Giancarlo Pavano.

Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia ha concluso la conferenza stampa affermando che «nel 2024 sono dieci anni di Pride a Siracusa ma non bisogna dare nulla per scontato, i diritti non sono scontati ma sono preziosi e bisogna sempre combattere soprattutto quando nel mondo e non sono in Italia vengono messi in discussione. Non si tratta solo di un fatto politico: quando il Comune di Siracusa riconosce i figli di coppie omogenitoriali non lo fa solo per i genitori ma soprattutto per la tutela dei figli. A un bambino non puoi appioppare, appena nato, un’etichetta di diversità che poi può trasformarsi in uno stigma, o un ostacolo per il suo pieno sviluppo psico attitudinale. Il Pride non è solo una parata, ma un evento culturale».

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