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Garozzo difende l’Inda: «Dal Consiglio massima trasparenza»

Il sindaco «liquida» la richiesta di Amoddio: «Il partito non è la sede opportuna per discutere delle scelte della Fondazione»

SIRACUSA. «Non credo che il partito sia la sede opportuna per discutere le scelte del consiglio di amministrazione dell'Inda e le posizioni dei singoli componenti». Giancarlo Garozzo, nella veste di presidente della Fondazione dell'Istituto nazionale del Dramma antico ”liquida” così le richieste che in questi giorni sono state avanzate circa la necessità di un ”approfondimento” sulla situazione dell’Inda all'interno del Pd. Una richiesta formulata dal deputato nazionale Sofia Amoddio e indirizzata ai segretari provinciale e cittadino, rispettivamente Alessio Lo Giudice e Marco Monterosso. Richiesta su cui tra l'altro aveva anche espresso ”riserve” l'ex presidente del consorzio universitario Salvo Baio per una ”intromissione” del partito in vicende, la cui soluzione è insita nell'osservanza dello statuto.

Due relazioni al ministro
I riferimenti riguardavano la posizione di alcuni componenti il consiglio di amministrazione, con particolare riferimento al consigliere delegato Walter Pagliaro, alle tensioni tra lo stesso Pagliaro ed il presidente della Fondazione, ed al ruolo del sovrintendente dell’Inda.

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