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Siracusa, la Regione condannata a pagare l’Inda

SIRACUSA. Entro 40 giorni la Regione dovrà versare mezzo milione di euro nelle casse dell’Istituto nazionale del dramma antico di Siracusa. Lo ha deciso il Tribunale amministrativo regionale di Palermo, che ha deciso su una vicenda che lo scorso anno aveva fatto gridare allo «scandalo» la Regione.

Tutto inizia alla fine del 2013, quando Michela Stancheris, all’epoca assessore regionale al Turismo, denuncia «gravi irregolarità» nei conti della fondazione Inda. Parla di «fatti di rilievo penale» relativamente ai rendiconti legati ai finanziamenti europei concessi tra il 2009 ed il 2011. La vicenda finisce all’attenzione della Procura della Repubblica di Siracusa, a cui la stessa Stancheris consegna quelle che definisce «carte allucinanti». Nel frattempo, gli uffici della Regione avviano le procedure per recuperare parte dei finanziamenti erogati e su cui sarebbe maturata una ipotesi di irregolarità. La Regione chiede indietro un milione di euro alla fondazione Inda. È l’inizio di una battaglia legale tra il prestigioso istituto siracusano noto al mondo per le rappresentazioni classiche messe in scena al Teatro greco e la Regione.

L’Inda fa ricorso al Tar. E ottiene due pronunciamenti a proprio favore. Il primo qualche mese fa, quando il Tar dispone che nessuna somma va restituita da parte della fondazione siracusana alla Regione. Il secondo pronunciamento è recente e stabilisce che l’Istituto nazionale del dramma antico dovrà ricevere dal governo del presidente Rosario Crocetta altri 500 mila euro.

 

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