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Acqua a Siracusa, il sindaco e i deputati del Pd ai ferri corti

Marziano e Zappulla attaccano l’amministrazione dopo il sì a sedere nel consiglio di amministrazione del consorzio

SIRACUSA. Un nuovo scontro in casa del Pd. Sulla questione acqua. Tra i deputati Bruno Marziano e Pippo Zappulla da una parte ed il sindaco Giancarlo Garozzo. Nello specifico sull’offerta del consorzio temporaneo di imprese che si è aggiudicato la gestione del servizio idrico a Siracusa e Solarino di fare spazio nel consiglio di amministrazione ad un rappresentante del Comune. Una offerta che il sindaco ha configurato come ulteriore elemento di controllo da parte dell’ente pubblico ma che i due deputati invece bocciano.

Parlando di «un’acqua sempre più sporca». «Essere nel cda - scrivono Marziano e Zappulla - significa, giuridicamente e politicamente, condividerne le scelte e le iniziative in un percorso di pieno coinvolgimento dell’amministrazione e del Comune». «La sensazione - dicono ancora - è quella di un ritorno al passato con riedizioni sotto mentite spoglie di gestioni che prefigurano scenari limacciosi per il futuro». «Così facendo - aggiungono - si legittimano i cattivi pensieri sulla reale volontà del sindaco».

Per Marziano e Zappulla dinanzi ad una gestione dell’acqua che per volontà popolare deve essere pubblica «l’amministrazione prende una strada diversa». Ribadiscono poi la necessità di sottrarre la gestione dell’acqua «al mondo degli affari e agli appetiti degli affaristi». E affermano che «l’attuale fase transitoria va utilizzata per individuare soluzioni giuridiche, economiche e politiche giuste». «Attorno alla gestione del servizio idrico - replica Garozzo - la puzza di acqua sporca è sempre stata molto forte e da tempo». «Sulla partecipazione del Comune nel cda del consorzio - dice Garozzo - Zappulla e Marziano testimoniano una visione vecchia della politica. Temono che sia un posto di sottogoverno; per noi è una garanzia. Il nome del componente lo dimostrerà».

Il sindaco rimarca il ruolo di Marziano come presidente alla Provincia e all’Ato idrico, nell’affidamento «scellerato della gestione alla Sai 8 nonostante la macchia legata al versamento della fideiussione». «Eppure - dice Garozzo - i problemi per Siracusa sono iniziati con la gestione Sai 8 (con il corollario di presunti arricchimenti e illegalità sui quali si aspetta il giudizio della magistratura) contro la quale non ricordo epiche battaglie di Marziano e Zappulla che ora danno lezioni di morale». Sono sottolineati l’assenza di atti concreti da parte di Stato e Regione, i limiti della «striminzita» legge regionale, anche a tutela dei lavoratori Sai 8. «Davanti a tanta incertezza e demagogia - continua - abbiamo preso il toro per le corna. Una assunzione di responsabilità». «La gestione privata - conclude Garozzo - è provvisoria, e saremo felici di interromperla tra un anno se ci saranno gli strumenti necessari. Intanto assicuriamo un servizio ai cittadini ed un posto ad oltre la metà degli ex lavoratori Sai 8». Marziano si difende e ricorda di «non essere stato sfiorato dall’indagine Sai 8».

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