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Nuovo intoppo alla Raffineria Isab di Priolo, l'impianto avvolto in una nube nera: sulla pioggia oleosa dei giorni scorsi aperta un'inchiesta

Un «fuori servizio» si è registrato oggi alla raffineria Isab di Priolo Gargallo, nel polo petrolchimico di Siracusa. È successo all’unità 100 (Topping) della raffineria sud. Sembra si sia trattato di un evento imprevisto dovuto ad un disservizio elettrico, che ha causato l’arresto dell’unità 100, che ha dato vita a fenomeni di sfiaccolamento. La fiamma sulla torcia e la conseguente nube nera erano ben visibili anche a chilometri di distanza. L’episodio segue il «fuori servizio» del 26 agosto scorso che ha visto una «pioggia oleosa» su Città Giardino, frazione di Melilli, e Siracusa. Su quest'ultimo episodio è stata aperta un'inchiesta della magistratura, come ha reso noto la procura di Siracusa.

Il sindaco di Melilli, Giuseppe Carta ha chiesto un immediato ed urgente incontro all’azienda, convocando il direttore generale di Goi Energy-Isab presso il palazzo municipale. «Il ripetersi di questa tipologia di eventi sta allarmando la cittadinanza melillese e gli abitanti dei paesi limitrofi la zona industriale - ha detto il primo cittadino -. Questo, ne consegue, non è più tollerabile. Pretendiamo risposte ed azioni concrete a tutela dell’ambiente e dei cittadini».

Il procuratore capo di Siracusa, Sabrina Gambino, in merito al «fuori servizio» del 26 agosto scorso sempre all’impianto Topping della raffineria sud dell’Isab, ha detto che è stato iscritto un procedimento penale per l’illecito amministrativo per reati di natura ambientale a carico dell’Isab, società cui allo stato appare riconducibile l’evento. «Sono giunte alle forze di polizia numerose segnalazioni sia da parte di privati cittadini che da alcune piccole e medie aziende della zona, in cui si riferiva che, a seguito di ripetuti sfiaccolamenti verificatisi nella raffineria gestita da Isab srl, era caduta dal cielo una sostanza nebulizzata di evidente natura petrolifera», spiega il procuratore.

La procura di Siracusa ha disposto il «sequestro probatorio - aggiunge Gambino - della porzione dell’impianto dal quale si è propagata la sostanza nebulizzata con autorizzazione per l’impresa a proseguire le attività di lavorazione con prescrizioni al fine di non compromettere i processi produttivi che dipendono dalla porzione dell’impianto in oggetto e non cagionare eventuali e peggiori danni ambientali prospettati dalla stessa impresa in caso di blocco delle attività». La polizia giudiziaria ha svolto una verifica dello stato dei luoghi e dell’estensione territoriale dell’evento, effettuando dei campionamenti per capire l’origine e la natura del prodotto. Sopralluoghi anche presso lo stabilimento industriale, «e acquisizioni di informazioni da persone informate sui fatti. Sono in corso di verifica, anche attraverso la nomina di consulenti tecnici, le cause - conclude il procuratore - che hanno determinato l’evento, gli effetti ambientali e sulla salute umana derivati dallo stesso. In quest’ottica, con la collaborazione delle forze di polizia locale interessate e con l’Asp di Siracusa, si è disposta l’acquisizione di tutte le segnalazioni di rilievo - tanto sotto il profilo ambientale quanto sotto quello sanitario - da parte della cittadinanza, già effettuate o comunque da ricevere».

L’Isab ha diffuso una nota su quanto accaduto lo scorso 26 agosto, dicendo che si è trattato di un evento di «natura straordinaria» consistito nel «rilascio in atmosfera di una miscela di vapore acqueo e idrocarburi, per una durata di circa 2 minuti. Il rilascio in atmosfera è stato conseguenza della corretta attivazione delle valvole di sicurezza dell’unità». Isab spiega che sono state «disposte le opportune verifiche e constatata la piena sussistenza delle condizioni di sicurezza, l’impianto è stato rimesso in esercizio nella serata dello stesso giorno».

In relazione alle potenziali conseguenze ambientali «in termini di qualità dell’aria sono stati analizzati i dati delle centraline poste sul territorio, con particolare riferimento a quelle presenti negli abitati di Città Giardino e Belvedere, dai quali sono emersi valori al di sotto delle soglie limite di riferimento». Per le ricadute sul suolo è stato «avviato l’iter di verifica con il ministero dell’Ambiente e gli Enti preposti e, in via preliminare, verrà avviata a breve una campagna di caratterizzazione ambientale (prelievo di campioni da sottoporre ad analisi di laboratorio), secondo modalità da concordare con gli Enti di controllo». Infine Isab ha attivato una casella di posta elettronica ([email protected]) presso la quale indirizzare le segnalazioni che saranno prese in carico da Isab in merito «agli effetti di sporcamento di alcuni beni di privati (autovetture, ecc.)».

 

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