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I commercialisti da Siracusa: il sistema delle pensioni salvo grazie alla riforma

Previdenza in tour al Castello Maniace con Boeri, Brambilla e Fornero

Solo grazie alla riforma del sistema previdenziale, con il passaggio dal retributivo al contributivo, è stato possibile creare una forte sostenibilità finanziaria e garantire il nostro sistema pensionistico. È questo il messaggio lanciato dai dottori commercialisti nel corso della tappa del «Previdenza in tour» che si è svolto stamane al Castello Maniace di Siracusa con la partecipazione di studiosi ed economisti.

«Abbiamo preso in prestito la parola greca Kairos che significa il momento giusto, il momento in cui vent’anni fa chi ci ha preceduto si è posto il problema di interpretare quello che sarebbe stato il futuro del nostro sistema pensionistico - ha spiegato Stefano Distilli, presidente della Cassa dottori commercialisti -. Intercettando le dinamiche di un sistema che con le vecchie regole non sarebbe stato in grado di pagare le future pensioni. È stata adottata una radicale riforma che ci ha portati dal regime retributivo al regime contributivo. E il sistema ha saputo rendersi sostenibile dal punto di vista finanziario e patrimoniale».

Un’analisi condivisa anche da Alberto Brambilla, presidente del centro studi e ricerche Itinerari previdenziali: «Lo studio della Cassa Dottori Commercialisti, presentato oggi dimostra che il passaggio per le pensioni dal metodo retributivo a quello contributivo è stata una scelta saggia. Non è un paragone, ma lo stress test effettuato, per una situazione ipotetica, evidenzia che la copertura patrimoniale del 60 per cento è un ottimo risultato».

Nel corso dell’incontro è intervenuto anche l’ex presidente dell’Inps Tito Boeri: «La criticità maggiore dei sistemi previdenziali a ripartizione - ha osservato - non è la longevità della popolazione ma l’immissione di pochi lavoratori nel mercato. La principale differenza tra le Casse e il sistema previdenziale pubblico è proprio che non c’è condivisione del rischio». Boeri ha sottolineato che la «lungimiranza dei commercialisti» ha guardato a cosa «potrà accadere tra 30 anni. Tre sfide cruciali: la demografia, il progresso tecnologico, il rapporto tra pubblico e privato».

E proprio la demografia è stato uno dei pilastri indicati dall’ex ministro del lavoro Elsa Fornero, intervenuta alla manifestazione in collegamento video dalla Spagna, per tenere su il sistema: «La demografia - ha spiegato - è legata all’evoluzione della professione, perché nei cicli lunghi dell’economia i lavori cambiano. Se non si fosse allungato il periodo di proiezione avrebbe portato a una insostenibilità del sistema».

L’evento di Siracusa è stato anche l’occasione per fare il punto sullo stato di salute della Cassa dei dottori commercialisti: «Abbiamo un patrimonio di 11 miliardi di euro - ha sottolineato il presidente Distilli - che sarà proprio quello che ci permetterà di far fronte all’invecchiamento della nostra platea, di tutti coloro che nei prossimi anni andranno in pensione. Questa solidità patrimoniale ci ha permesso anche di implementare la seconda missione della nostra cassa e di ogni ente previdenziale, quella assistenziale, creando un sistema di welfare che supporta i colleghi nelle fasi di difficoltà, nell’avvio e nello sviluppo della professione, ma soprattutto attraverso la formazione e l’acquisizione di nuove competenze».

Foto dal profilo Facebook del professor Massimo Conigliaro

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