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Acquacoltura, il sostegno della Regione: «Ma l’attività va coniugata con il turismo»

Il settore in continuo sviluppo occupa nell’Isola più di settantamila addetti: si punta a sperimentare gli itinerari del tonno rosso e quelli dell’ospitalità

La valorizzazione della pesca siciliana con la promozione di prodotti ittici ma anche di itinerari turistici come quello del tonno rosso. Una road map presentata dall’assessore all’agricoltura e vicepresidente della Regione nel corso di un convegno che si è tenuto al castello Tafuri di Portopalo di Capo Passero.

Alla base di tutto campagne di marketing per promuovere il prodotto siciliano in tutto il mondo. Perché l’economia del mare pesa in Italia e in Sicilia e a livello nazionale crea un valore aggiunto di 52,4 miliardi di euro e ne attiva altri 90,3 miliardi indirettamente nel resto dell’economia.

Il contributo del valore aggiunto prodotto dal settore sul totale regionale vede la Sicilia all’ottavo posto con il 4,3 per cento, un valore comunque al di sopra della media nazionale del 3,3 per cento. Per quanto riguarda l’incidenza di occupati dell’economia blu rispetto al totale regionale, Liguria, Lazio e Sardegna si attestano al 6,4 per cento, subito dopo la Sicilia al 5,5 per cento, ovvero oltre 70 mila addetti.

«La nostra iniziativa - ha spiegato Sammartino - è finalizzata a ridare valore a tutto il pescato siciliano, puntando al recupero di alcune varietà di pesce che sono state inspiegabilmente abbandonate. Stiamo cercando inoltre di rilanciare l’acquacoltura tipica della nostra terra e lavoreremo per realizzare una filiera completa, dall’allevamento e dalla pesca alla trasformazione, conservazione e commercializzazione del prodotto, per portare le nostre eccellenze ittiche sulle tavole di tutto il mondo».

All’incontro, realizzato dall’associazione Bios di Carmelo Lembo, hanno partecipato, tra gli altri, Rachele Rocca, sindaco di Portopalo, Guido Mezzasalma, responsabile dell’unità opera operativa di Porto Palo di Capo Passero del dipartimento dell’assessorato dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca del Mediterraneo, Carlo Giannetto docente di Economia all’Università di Messina e Gaetano Maiolino, presidente del consorzio centro per lo sviluppo turistico culturale per la Sicilia.

«Come dipartimento», ha spiegato Mazzasalma, «abbiamo in cantiere tante iniziative per la promozione del pescato e delle eccellenze del nostro territorio, tra queste c’è sicuramente quella degli itinerari del tonno rosso, che è una misura che punta alla valorizzazione del tonno, alla sua storia e alla civiltà delle tonnare». Perchè pesca vuole dire anche turismo per un binomio che, forse, finora è stato poco sfruttato a livello regionale.

«La chiave di volta vincente per il rilancio del settore - ha aggiunto Gaetano Maiolino, «è puntare sulla sinergia tra la filiera turistica e a quella della pesca, mirando a salvaguardare il valore e assicurandone la piena sostenibilità non solo ambientale ma anche sociale ed economica.
Due esperienze virtuose che testimoniano l’efficacia di questa sinergia sono quelle realizzate nelle isole Eolie e nello Stretto di Messina, dove si è vinta una sfida perché in un momento di grande crisi si è riusciti a salvaguardare l’occupazione e l’economia dei borghi marinari e il naviglio, valorizzando il prodotto del pescato siciliano non solo dal punto di vista organolettico ma anche culturale, della cucina marinara che rappresenta la nostro identità.”

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