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Il ministro Urso: «La Isab di Priolo non ha eluso le sanzioni alla Russia»

Il ministro Adolfo Urso

«La Isab di Priolo non ha eluso il sistema sanzionatorio che entra in vigore dal 5 dicembre». Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, lo sottolinea dopo l'inchiesta del Wall Street Journal.   «Siamo al lavoro per garantire la continuità delle attività produttive, così importanti sul piano nazionale e per l’economia siciliana in sintonia con il ministero dell’Economia e la Regione Siciliana», ribadisce il ministro.

Walter Rizzetto, deputato di Fratelli d’Italia, dice che Sace potrebbe dare le garanzie (negate dalle banche) a Isab per continuare l’attività della raffineria siciliana della Lukoil. «La nazionalizzazione - ha detto Rizzetto - è una delle ipotesi allo studio del governo».

Il segretario generale della Fiom-Cgil di Siracusa, Antonio Recano, interviene per spiegare che «in Sicilia arriva il prodotto grezzo russo, una volta raffinato è un prodotto che nasce qui ed è quindi italiano». Anche la Cgil, insomma, contesta l'articolo inchiesta del Wsj che sostiene che la raffineria siciliana della Lukoil a Priolo sia il passaggio che consente al greggio russo di aggirare le sanzioni americane per la guerra in Ucraina e di arrivare negli Stati Uniti. La «confort letter» del governo, secondo il sindacalista, «è un passo in avanti, perché è un indirizzo politico che dice che Lukoil non è sanzionata, ma poi c'è l’altro attore che è il sistema bancario che non sappiamo cosa farà. Fino ad oggi non ha dato nessun segnale e siamo agli sgoccioli. Entro metà novembre Lukoil può fare gli ultimi acquisti, se non dovesse giungere notizia diversa sul cambio di atteggiamento del sistema bancario, loro non potranno più comprare petrolio».

E per una volta la Fiom è d’accordo con l’organizzazione degli industriali. «Non ci sono le condizioni - afferma il presidente di Confindustria Siracusa, Diego Bivona - per dire che ci sia un’elusione perché non c'è alcun divieto di esportare prodotti che derivano dal petrolio russo. L’embargo scatterà comunque il 5 dicembre per la Comunità europea. Mi sembra che il Wsj - aggiunge Bivona - faccia riferimento ad una falla nel sistema di controllo degli Stati Uniti - spiega Bivona - avendo loro già l’embargo per i prodotti russi. Non mi sembra si possa contestare nulla a Isab. Non ci sono sanzioni che impongono ad Isab di operare in maniera diversa. Dal 5 dicembre, quando scatteranno le sanzioni per l’Italia, allora l’Isab potrà utilizzare il greggio proveniente da altri Paesi. Ma ricordiamoci che dobbiamo agire adesso, perché ci sono dei tempi commerciali da rispettare, altrimenti non ci sarà greggio da raffinare».

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