SIRACUSA. Per sei ore hanno paralizzato le strade attorno alla sede della Provincia di via Malta. Qualcuno si è seduto a terra, altri si sono fermati davanti al portone principale del palazzo bloccando l’ingresso dei dipendenti dell’ente. È stata una mattinata piena di rabbia tra i lavoratori di «Siracusa risorse», dal mese di novembre senza stipendio, che ieri hanno dato vita alla protesta intorno alle 7 del mattino.
C’è voluto l’intervento dei poliziotti della Digos per convincerli, nella tarda mattinata, a rimuovere i blocchi. Una protesta che era stata annunciata già venerdì durante l'ultima assemblea nella sede della società in corso Gelone: si dicono stanchi delle tante promesse, ma di nessun fatto concreto; le somme per gli stipendi, infatti, non sarebbero state ancora liquidate dalla Tesoreria. Hanno così fermato l'ingresso degli uffici impedendo ai dipendenti dell'ente di andare a lavorare. Ma proprio da parte dei lavoratori della Provincia è arrivata la prima solidarietà. I dipendenti, tra l'altro, sono quasi nelle stesse condizioni degli operai della società: hanno percepito solo uno stipendio e adesso attendono quello del mese di marzo.
Invece i 104 lavoratori della società in house hanno continuato lo stesso a lavorare in queste settimane, anche senza percepire lo stipendio ma il disagio cresce di giorno in giorno, perché ci sono bollette e mutui da pagare, soldi per mantenere le proprie famiglie che tardano ad arrivare. «Ci auguriamo che questa farsa finisca in tempi brevi - ha raccontato Gaetano Scatà di «Siracusa risorse» - altrimenti la prossima volta verremmo accompagnati dalle nostre mogli e dai nostri figli. Siamo frustrati e non crediamo più a nessuno».
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