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NOTO. La riscoperta di Noto Antica, la città distrutta dal terremoto del 1693, "un posto speciale non ancora del tutto sfruttato e valorizzato". Così la definì Ray Bondin, già commissario Unesco per il Val di Noto, appena un anno fa e il sindaco Corrado Bonfanti, pienamente convinto del valore storico e archeologico di quel luogo, oggi punta con decisione al recupero, ma anche alla conservazione e fruizione turistica organizzata del sito. ù
Per Noto Antica, che a ragione può essere considerato il terzo polo del turismo culturale netino, si avviano a conclusione le attività di espropriazione di zone private interne al sito e dirette all'acquisizione al patrimonio comunale dell'area ricadente nel vincolo archeologico. L'obiettivo è blindare l'area archeologica lasciata da sempre senza alcuna protezione, tant'è che nell'ultimo decennio è successo di tutto: trafugamento di reperti, tombe profanate, antichi muri perimetrali e colonne distrutte. Oltre a salvaguardare il centro si punta anche alla sua valorizzazione, con investimenti di recupero e sistemazione per avviarne la fruizione turistica.
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