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Rosolini, "Cocciu d'amuri" dei Tinturia diventa un progetto scolastico per imparare il siciliano

Lello Analfino

Un canto d'amore che da qualche anno è entrato di diritto nella storia della musicologia siciliana è diventato adesso un modello da studiare a scuola per imparare e approfondire il dialetto siciliano. Parliamo della canzone "Cocciu d'amuri" cantata da Lello Analfino del gruppo musicale agrigentino "I Tinturia".

Il brano, colonna sonora del film degli attori palermitani Ficarra e Picone dal titolo "Andiamo a quel paese",  che vinse perfino il "Nastro d'argento", è stato inserito in un progetto dell'Istituto comprensivo "Santa Alessandra" di Rosolini, in provincia di Siracusa, ideato dalla professoressa di Lettere Simona Bordonaro.

Si tratta di una vera e propria parafrasi di quella che a tutti gli effetti è una poesia, che trova legami col mito, con la storia della Sicilia e con la lingua latina.

Latinismi

Alcuni esempi di latinismi presenti all'interno della canzone: “Cantu”, da “cantari” che significa cantare; “buddiri, vugghiri”, che in siciliano vuol dire “bollire”, nel contesto della canzone “ribollire” che deriva dal verbo bullĭo; “muriri”, dal siciliano “morire”, derivante da morior.

Per "sangu miu", sangue mio, la scuola di Rosolini ha addirittura ripescato un verso del sesto libro dell’Eneide di Virgilio dove compare proprio “O sanguis meus”, che letteralmente si traduce: “Oh mio sangue”.

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