Riaperto dopo 35 anni, tra lavori e ritardi, il museo civico archeologico di Noto ospitato in un’ala dell’ex monastero del Santissimo Salvatore, complesso architettonico che si affaccia sul corso Vittorio Emanuele.
L'inaugurazione oggi alla presenza di autorità cittadine e studiosi. Dieci le sale espositive che ospitano reperti relativi ai periodi della storia della città: dall’età preistorica all’età alto-medievale, fino agli ultimi giorni di Noto Antica, la città distrutta dal terremoto del gennaio 1693. Tra i reperti esposti: manufatti in selce e ossidiana, anfore, brocche e vasi provenienti da Castelluccio (tra il XIX ed il XV secolo a.C.) e Monte Finocchito (tarda età del bronzo e inizio di quella del ferro). Tre le sale dedicate all'antica polis siceliota di Eloro: una dedicata all’area urbana, un'altra al tempio di Demetra e Kore, la terza alla metropoli. C’è anche un cratere di contrada Bimmisca, di età greca, concesso dal Museo Archeologico "Paolo Orsi" di Siracusa che rimarrà in mostra per un mese.
Noto, il museo civico archeologico riapre dopo 35 anni
Dieci le sale espositive che ospitano reperti relativi ai periodi della storia della città: dall’età preistorica all’età alto-medievale, fino agli ultimi giorni di Noto Antica
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