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Opere che raccontano il Novecento siciliano, riapre la mostra al Convitto delle arti di Noto

Oltre 120 opere figurative che più rappresentano il Novecento siciliano sono esposte a Noto fino al 30 ottobre e raccontano l’importante ricerca artistica che ha esercitato vaste influenze sulla cultura tutta, dal secolo scorso ai giorni nostri.

Pittura, scultura e fotografia sono le sezioni che compongono la mostra in corso al Convitto delle arti e che dedica una sala tutta per loro a
Fausto Pirandello e a suo padre Luigi, lo scrittore premio Nobel per la letteratura nel 1934.

'Novecento da Pirandello a Guccione' è un percorso espositivo curato da Vittorio Sgarbi nella prima edizione del 2014, e oggi riproposto nella cittadina barocca - patrimonio dell’Unesco - con variazioni e aggiunte di opere diverse degli stessi autori già 'selezionatì per allargare al massimo, sia numericamente sia nelle generazioni, sia nella diversità degli 'esercizi di stile', la conoscenza degli 'artisti di Sicilia' nel cui eclettismo predomina il 'fil rouge' del realismo, della figurazione, che, ad eccezione di alcune parentesi di sperimentalismo innovativo, non trova ostacoli e divagazioni nel suo percorso.

Nella sezione fotografica della mostra c'è un omaggio al compositore Franco Battiato, in un suggestivo scatto di Luigi Nifosì che lo ritrae insieme al pittore Piero Guccione, due artisti generosi amici della città di Noto.

Per il mese di giugno è possibile visitare l’esposizione tutti i giorni della settimana, dalle dieci del mattino alle venti di sera. Poi a luglio, agosto e settembre, l’orario sarà prolungato fino alle undici di sera.

La mostra, prodotta da Mediatica, si svolge, tra gli altri, con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Siciliana, del Comune di Noto, della Fondazione Fausto Pirandello e il con tributo di vari archivi.

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