Basta una sola lingua per celebrare la «Giornata mondiale del rifugiato» e la Fondazione Inda in collaborazione con Unhcr anche quest'anno, per la tredicesima edizione, ha scelto quella dell'arte. Ballo, recitazione, danza ma anche performance musicali in un susseguirsi di emozioni nello scenario del Teatro greco.
Persino Bernard Dika, il giovane attivista insignito da Sergio Mattarella del titolo di alfiere della Repubblica, sembra, per una notte, lasciare i panni della politica e vestire quelli dell'attore. Ma non c'è finzione nelle sue parole, che sullo specchio d'acqua di una scenografia di Elena intatta, raccontano una storia: la sua. Anche Dika da straniero, è nato in Albania, ripercorre la sua vita e ha spiegato come "tutti noi siamo stranieri per qualcun altro e l'unico modo per abbattere le barriere è unirci insieme".
Poi ad invadere la cavea i ragazzi dell'Accademia d'Arte del Dramma Antico con lo spettacolo "Resilis", concluso da un assolo della ballerina Tatiana Giardina.
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