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Leo Gullotta a Noto riscopre la tradizione culinaria della Sicilia

NOTO. «Il teatro è una vera medicina per l'intelletto»: un'espressione molto cara a Leo Gullotta che con «Minnazza» - racconto che prendendo le mosse dalle origini della letteratura dell’Isola dei Ciclopi arriva fino ai giorni nostri - sta girando la «sua» Sicilia. L'amore e la passione per i grandi conterranei della letteratura – Pirandello, Tomasi di Lampedusa, Sciascia, Fava e Camilleri –, ma anche per i tipici piatti della tradizione siciliana. Nella sua tre giorni a Noto, l'artista catanese, si è proposto per scoprire la tradizione culinaria della Sicilia, con piatti semplici, genuini e, al tempo stesso, molto forti (la bottarga). Leo Gullotta a Noto (nella foto) ha ritrovato lo chef Giovanni Trombatore del ristorante «Anche gli Angeli», che dopo un'esperienza durata quasi quattro anni nell'isola spagnola di Tenerife, è rientrato in città. E per i due è stata l'occasione per raccontarsi viaggi e esperienze. Anche in cucina.

(*GARO*)

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