stampa
Dimensione testo

Cultura

Home Cultura Ritrovata un'antica ancora nei fondali tra Marzamemi e Portopalo
ARCHEOLOGIA

Ritrovata un'antica ancora nei fondali tra Marzamemi e Portopalo

PACHINO. E’ stata ritrovata un’antica ancora litica in pietra venerdì mattina nei fondali marini antistanti la costa tra Marzamemi e Portopalo: sarà custodita nell’ex palmento Di Rudinì.

A fare la straordinaria scoperta, lo scorso 20 agosto, è stato il noto regista Gian Paolo Cugno durante una escursione subacquea, che ha saputo riconoscere immediatamente il reperto grazie al particolare buco presente sulla pietra.

Il ritrovamento è stato segnalato alla Soprintendenza del mare e venerdì l’ancora è stata recuperata dal gruppo di sommozzatori del diving Cachalote di Marzamemi guidati da Matteo Azzaro e lo stesso Gian Paolo Cugno, sotto il coordinamento dell’archeologo Nicola Bruno, della Soprintendenza. Si trovava parzialmente insabbiata sul fondale lungo la zona costiera tra Marzamemi e Portopalo, a 2 metri di profondità.

L’ancora, ovalizzata, del peso di 35 chili e 45 centimetri di altezza, è il primo esemplare ritrovato nei fondali marini della zona sud e sembrerebbe di straordinaria valenza storica.

«Si tratta di un'ancora a un foro largamente diffuso nel Mediterraneo – ha dichiarato Nicola Bruno – anche se non è databile senza un contesto ben preciso. Veniva costruita priva di angoli per non arrecare danni alle imbarcazioni».

L'ancora nei giorni scorsi è stata recuperata e sarà esposta nell’ex palmento Di Rudinì a Marzamemi, che diventa sempre più contenitore culturale, in cui verrà studiata dagli esperti.

«Il nostro mare – ha dichiarato il sindaco Roberto Bruno - ancora una volta ci svela i suoi segreti che, di volta in volta, ci raccontano la storia del nostro territorio, della Sicilia e dell’intero Mediterraneo. Siamo felici di ospitarla tra i pezzi pregiati della collezione di reperti subacquei che ospitiamo al Di Rudinì, una struttura che diventa sempre più centro culturale e punto di riferimento per l’attività di recupero e valorizzazione dei ritrovamenti archeologici, grazie al supporto e agli studi dei ricercatori dell’università americana di Stanford».

© Riproduzione riservata

* Campi obbligatori

Immagine non superiore a 5Mb (Formati permessi: JPG, JPEG, PNG)
Video non superiore a 10Mb (Formati permessi: MP4, MOV, M4V)

X
ACCEDI

Accedi con il tuo account Facebook

Login con

Login con Facebook
  • Seguici su
X