SIRACUSA. Con l'arrivo del nuovo sovrintendente dell'Istituto nazionale del Dramma Antico, un reale e sorprendente cambio di rotta sembra possibile. Per Gioacchino Lanza Tomasi, che ieri si è insediato ufficialmente a Palazzo Greco, gli spettacoli dell'Inda ”devono avere una proiezione internazionale” e non solo: l'impostazione delle rappresentazioni avrà un'impronta che prediligerà il teatro ”di regia”. Ne è consapevole, e sembra condividere, Walter Pagliaro, regista, componente del consiglio d'ammnistrazione dell’Inda. «L'impatto del Teatro greco su un regista ha un effetto così prorompente da produrre risultati formidabili. È importante per questo - dice Pagliaro - che i registi si rinnovino di anno in anno, assicurando così il meglio del loro talento».
D'altra parte - ha spiegato bene il nuovo sovrintendente - ”qui non c'è bisogno di mettere le mani, il teatro offre per sua natura uno spettacolo unico e irripetibile”, e ci sarà un'attenzione particolare per le ”coreografie, la musica, che avrà bisogno di un supporto tecnologico”. Da un'excursus della sua carriera culturale e artistica, dal racconto di esperienze vissute nei teatri lirici o accanto a registi di fama internazionale, alle cattedre dei più prestigiosi istituti universitari, la figura di Gioacchino Lanza Tomasi emerge come un personaggio destinato a fare storia nella tradizione dell'Inda.
Su questo suo ”inatteso ritorno al lavoro” - come lui stesso ha commentato il prossimo impegno - ci sarà un consiglio d'amministrazione già attivamente al suo fianco: Walter Pagliaro, Arnaldo Colasanti, Antonio Presti, Paolo Giansiracusa e il presidente Giancarlo Garozzo con Enrico Di Luciano, presidente dell'associazione «Amici dell'Inda».
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