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Dramma Antico: Lanza Tomasi è sovrintendente

Il ministro Franceschini lo ha nominato alla guida dell’Istituto siracusano. «Il Teatro Greco ha bisogno di scrollarsi di dosso un po’ di polvere, è troppo paludato»

PALERMO. Un Teatro Greco meno paludato. Apertura alla commedia antica, sulla scia di quelle Rane ronconiane che dieci anni fa gli piacquero parecchio. Gioacchino Lanza Tomasi è da ieri il nuovo sovrintendente dell'Inda, nominato dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, e scelto in una rosa di tre nomi che riportava anche il produttore teatrale boliviano Andrès Neumann e il regista Orazio Torrisi, ex presidente dello Stabile di Catania. I tre nomi erano stati indicati dal CdA dell'Istituto Nazionale del Dramma Antico e scelti tra 40 candidature giunte dopo la pubblicazione di un bando pubblico.

La scelta è caduta sull'ottantenne musicologo palermitano, negli anni scorsi sovrintendente del San Carlo di Napoli e per molti anni direttore dell'Istituto di cultura italiano di New York. Raggiunto al telefono, Lanza Tomasi non è apparso sorpreso anzi, ironico, ha spiegato di avere tutte le carte in regola, e più di molti altri. «Sui miei titoli non c'era nulla da dire - sorride sornione - potevano solo dire che sono troppo vecchio, ma per fortuna nessuno lo ha fatto presente. Il ministro poteva scegliere un organizzatore teatrale o un regista, ha preferito un musicologo. Penso che la selezione si sia svolta con una certa pulizia, e non lo dico perché la scelta è caduta su di me, ma ogni passaggio è stato sotto gli occhi di tutti».

Dalla sua, cosa mette sul piatto Gioacchino Lanza Tomasi?
«La mia enorme passione per il teatro, di qualunque genere esso sia. Oltre che musicologo, sono uno studioso di drammaturgia, credo di poter fare molto e farlo bene».

Siracusa è un posto bellissimo.
«Splendido, sarà bello viverci»

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