Siracusa

Giovedì 18 Settembre 2025

Il dramma della Ocean Viking ad Augusta, ancora bloccati a bordo a 4 giorni dall'attacco dei libici

Ocean Viking

«Quattro giorni dopo l’attacco armato, il personale della Ocean Viking è ancora bloccato a bordo a causa di protocolli anti-tubercolosi lunghi e inadeguati». Lo rende noto la ong Sos Mediterranee. «Lunedì 25 agosto la Ocean Viking - spiega la nota - ha sbarcato 87 sopravvissuti ad Augusta, in Sicilia. Da allora, alla nave è stato ordinato di rimanere all’ancora fuori dal porto, e 34 persone sono rimaste bloccate a bordo e non è stato ancora loro permesso di scendere a terra o di ricevere l’assistenza essenziale richiesta». «Durante lo sbarco, un sopravvissuto, un minore non accompagnato, è stato messo in isolamento dall’Usmaf (le autorità sanitarie italiane) e sottoposto a test per la tubercolosi (Tbc), con esito positivo. Il caso era stato precedentemente identificato dal personale medico di Sos Mediterranee, che aveva attivato la procedura di isolamento». «Mercoledì 27 il personale sanitario italiano è salito a bordo della nave per sottoporre tutti i membri dell’equipaggio al test di Mantoux. I risultati sono attesi tra domani e sabato. I soggetti vaccinati potrebbero presentare una reazione positiva; in tali casi, l’Usmaf ci ha informato che saranno sottoposti a radiografia». «Siamo profondamente preoccupati per questa situazione, poiché la logica di una procedura così prolungata rimane poco chiara e incoerente con gli standard medici internazionali. Il sopravvissuto è stato immediatamente isolato a bordo dal nostro equipaggio, riducendo al minimo le interazioni e utilizzando sempre i Dpi, prima di essere indirizzato all’Usmaf come da prassi consolidata. I test di Mantoux sono stati eseguiti meno di 96 ore dopo il primo contatto, un lasso di tempo in cui l’infezione non può essere rilevata. Inoltre, il test è stato applicato universalmente piuttosto che in base al rischio effettivo. Ciononostante, il nostro equipaggio rimane confinato a bordo. L’attuale confinamento manca quindi sia di giustificazione medica che di fondamento etico». «Dopo che la Guardia Costiera libica ha sparato al nostro team domenica scorsa, siamo ora costretti a sopportare questo isolamento ingiustificato a bordo - afferma Valeria Taurino, direttrice generale di Sos Mediterranee Italia - Questo sta accadendo proprio nel luogo in cui si è verificato questo incidente potenzialmente letale, impedendoci di prendere le distanze fisicamente e mentalmente dall’evento traumatizzante».

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