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Il blitz antidroga di Augusta: una ragazza chiedeva spesso dosi al fidanzato spacciatore

I sette a volte acquistavano lo stupefacente tra loro, anche indebitandosi. Uno di loro ha aggredito un correo con calci e pugni per farsi restituire 1.300 euro

Dall’attività di indagine degli uomini del nucleo operativo dei carabinieri di Augusta, che hanno portato a sei arresti (cinque in carcere e uno ai domiciliari) e ad un divieto di dimora, emerge uno spaccato inquietante del mondo della tossicodipendenza ad Augusta e non solo. Un numero considerevole di giovani e meno giovani, uomini e donne, trascorrevano gran parte della giornata alla ricerca frenetica di stupefacente, chiamando ripetutamente il loro spacciatore di fiducia anche per più cessioni nella stessa giornata.

In almeno un caso, una tossicodipendente strumentalizzava la propria relazione con uno degli indagati chiamandolo più volte al giorno e messaggiando per avere continue cessioni di stupefacenti. Anche i rapporti tra gli stessi soggetti gravemente indiziati di spaccio di sostanze stupefacenti non erano buoni. I sette a volte acquistavano lo stupefacente tra loro, anche indebitandosi. In almeno un caso uno dei sette indagati è arrivato ad aggredire un correo con calci e pugni per farsi restituire 1.300 euro di stupefacente non pagato.

Ingegnosi erano poi i luoghi di spaccio individuati dai sette indagati. Oltre che presso le rispettive abitazioni, i contatti tra i soggetti gravemente indiziati di spaccio e gli assuntori avvenivano spesso in strada, in luoghi affollati, addirittura presso la centralissima Porta Spagnola o ancora utilizzando le cassette condominiali delle lettere come luogo di scambio denaro/stupefacente evitando così contatti diretti tra venditore e acquirente.

Numerosi i tossicodipendenti percettori del reddito di cittadinanza, che utilizzavano la relativa card come pegno del futuro pagamento dello stupefacente, consegnando allo spacciatore anche il numero di Pin affinché potesse prelevare in autonomia il denaro dopo la ricarica mensile da parte dello Stato.

Insomma, è un triste spaccato del mondo della tossicodipendenza quello che emerge anche dall’ultima attività di indagine dei carabinieri di Siracusa, che continuano senza sosta a reprimere lo spaccio e tentano contemporaneamente anche di prevenire il fenomeno della tossicodipendenza anche attraverso i consueti incontri nelle scuole.

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