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Il parà siracusano morto in caserma, due ex caporali della Folgore condannati per omicidio

Verdetto a Pisa per Alessandro Panella a cui sono stati inflitti 26 anni e Luigi Zabara, che ha avuto 18 anni. Il fratello del militare: «Volevamo la verità, oggi è stata scritta»

Emanuele Scieri

La corte d’assise di Pisa ha condannato per omicidio volontario in concorso gli ex caporali della Folgore, Alessandro Panella a 26 anni, e Luigi Zabara a 18 anni, per la morte di Emanuele Scieri, il parà di leva siracusano trovato cadavere nella caserma Gamerra il 16 agosto 1999.

Entrambi sono stati condannati anche al pagamento delle spese processuali e all’interdizione dai pubblici uffici nonché al risarcimento dei danni. La sentenza è stata letta dopo le 16.

Il fratello: abbiamo lottato per avere la verità

«Mio fratello non ci sarà restituito ma adesso c’è una verità, quella che noi abbiamo sempre voluto, sia io che i miei genitori. Hanno lottato fino allo stremo per avere questa giornata così importante e finalmente una sentenza di condanna per i colpevoli, per quelli che hanno sbagliato. Noi volevamo la verità e così oggi è stata scritta una pagina di verità».
Così Francesco Scieri, fratello di Emanuele, il 26enne siciliano, parà di leva nella Brigata Folgore, trovato morto nella caserma Gamerra di Pisa il 16 agosto 1999, ha commentato la lettura della sentenza della corte d’assise che condanna Alessandro Panella e Luigi Zabara rispettivamente a 26 e 18 anni di reclusione.

«Purtroppo per come sono andate le cose non avevo nessuna certezza di una sentenza di condanna e quindi sarebbe stata una ulteriore sconfitta - commenta ancora Francesco Scieri - oggi è un tassello importante se ci saranno altri gradi di giudizio».

 

Il sindaco di Siracusa: 24 anni di attesa, ma oggi è un bel giorno

«Oggi la corte d’assise di Pisa ha segnato una svolta netta nelle triste vicenda di Lele. Ci sono voluti 24 anni, un’incrollabile fiducia nella giustizia e tanta tenacia nella ricerca di quella verità giudiziaria che tanti toccavano con mano ma che non potevano afferrare perché mancava il suggello di un tribunale». Lo dice il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, commentando la sentenza morte del parà Emanuele Scieri nella caserma Gamerra di Pisa.
«È una bella giornata per tutta la nostra comunità - continua - e per quanti non si sono mai arresi: per la famiglia di Lele, innanzitutto, per i suoi amici, per gli avvocati di parte civile. A loro va il nostro grazie per avere tenuta sempre accesa la fiammella della speranza; e un grazie va alla commissione parlamentare d’inchiesta fortemente voluta e presieduta da Sofia Amoddio che, con il suo straordinario lavoro, ha fornito alla Procura nuovi elementi per istruire il processo».

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