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Mafia, inflitti quasi venti anni a due presunti gregari del clan Trigila di Noto

Il gup del Tribunale di Catania Giuseppina Montuori ha condannato con rito abbreviato Salvatore Porzio, 37 anni di Noto, e Giuseppe Trigila, 44 anni di Noto, rispettivamente alla pena di 8 anni e 4 mesi di reclusione e dieci anni di reclusione e 6 mila euro di multa. Porzio era accusato di far parte dell’associazione mafiosa del clan Trigila attiva nella zona sud della provincia di Siracusa. Trigila, tra i promotori dell’associazione, è stato condannato anche per un episodio estorsivo. Trigila è stato assolto da un episodio di detenzione ai fini di spaccio di droga per non aver commesso il fatto. I due erano stati arrestati nell’ambito dell’operazione Robin Hood dell’11 maggio dello scorso anno. L’inchiesta era stata coordinata dal pm Alessandro Sorrentino e dall’aggiunto Ignazio Fonzo. La Polizia di Stato, con il Comando provinciale dei Carabinieri e il nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza, aveva eseguito un’ordinanza cautelare in carcere nei confronti di 13 persone accusate di associazione mafiosa, appartenenti al clan Trigila. Secondo i magistrati il clan, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo, ha «assicurato una posizione dominante nei comparti del trasporto su gomma di prodotti orto-frutticoli, della produzione di pedane e imballaggi e della produzione e commercio di prodotti caseari, influendo e alterando le regole della concorrenza».

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