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Il diciassettenne morto a Noto, confessa il sospettato: «Non volevo uccidere»

L'uomo è stato interrogato adesso perché prima era positivo al Covid. All'origine una lite fra gruppi di Caminanti, il bersaglio era il padre della vittima

I controlli con l'ausilio dello squadrone Cacciatori

Ha confessato di avere sparato quei colpi di pistola ma senza avere l’intenzione di uccidere. Vincenzo Di Giovanni, 33 anni, di Noto, nel Siracusano, accusato dell’omicidio di Piopaolo Mirabile, 17 anni, è stato interrogato dal gip del Tribunale di Siracusa al quale avrebbe raccontato la sua versione dei fatti.

Il 2 dicembre scorso il minore è stato centrato alla testa da un proiettile sparato da un uomo come si vede nelle immagini acquisite dai carabinieri. Al termine dell’udienza Di Giovanni è stato accompagnato in carcere, come disposto dal giudice.

L’interrogatorio era slittato perché l’uomo era risultato positivo al Covid19. Gli investigatori hanno ricostruito i motivi dell’omicidio: una lite tra due gruppi di Caminanti, alimentata dall’abuso di alcolici, in particolare tra l’indagato ed il padre della vittima, che sarebbe stato l’obiettivo dell’indagato.

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