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Petrosino aspetta Enzo, il clochard "resuscitato". Il sindaco: "Torna, ti aiuteremo"

Il post del sindaco di Petrosino Giacalone che riporta l'articolo del Times sulla vicenda di Vincenzo Biondo

«È un po’ presto per dire cosa potrà fare il Comune per Enzo Biondo, anche perché bisognerà vedere quali saranno le volontà dell’interessato, ma se dovesse tornare a Petrosino, in un modo o nell’altro, sia con intervento diretto del Comune o della comunità locale, associazioni di volontariato o semplici cittadini, sono fiducioso sul fatto che potremo essergli d’aiuto». È quanto afferma il sindaco Gaspare Giacalone, facendosi interprete dei sentimenti della comunità locale sulla vicenda del 61enne di Petrosino che per decenni avrebbe vissuto da barbone tra Toscana e Liguria e che dopo essere stato dichiarato morto presunto dal Tribunale di Trento nel 2011, su istanza di un fratello, che affermò di non aver più notizie del congiunto dal 1977, adesso è stato scoperto in vita. La dichiarazione di morte presunta è stata così annullata con sentenza del Tribunale di La Spezia.

Una storia dai contorni della favola natalizia di cui si è interessato, con tanto di foto di Vincenzo Biondo su un letto dell’ospedale spezzino, persino il famoso giornale londinese «The Times». Ed è proprio l’articolo del quotidiano inglese che il sindaco Giacalone ha postato sul suo profilo Fb, commentando: «Una storia incredibile… Ebbene, oggi abbiamo saputo che Vincenzo era di Petrosino, più precisamente via Baglio. Mi piacerebbe fargli sapere che la nostra comunità è pronta a riabbracciarlo se volesse tornare nei luoghi dove è nato e per un po’ cresciuto».

In calce al post Fb del sindaco Giacalone tanti commenti. E sono parenti del protagonista di questa singolare storia. «Ciao cugino mio – scrive Erina Licari - non puoi immaginare quanta gioia dentro me... Non dai piu’ dolore a nessuno perché ormai sei con noi. Ho voglia di abbracciarti. Sono tua cugina che non ha mai smesso di cercarti, pensavo chissà che fine ha fatto e in che paese si trova... Scrivo con le lacrime agli occhi». Un’altra cugina è Elisa Adamo: «Felicissima nel sapere che è vivo. La storia della sua famiglia è triste e commovente, solo noi che la conosciamo possiamo raccontarla, speriamo che un giorno possiamo abbracciarci carissimo Vincenzo». Aggiunge Anna Maria Maltese: «Credo di averlo conosciuto da bambino, biondo e con gli occhi chiari... Petrosino sono certa che lo accoglierà con gioia». Infine, Giusy Marino: «Io ero piccola quando era scomparso e stava nel chiano in via Baglio dove sono cresciuta io da piccola. Spero che ritorni a Petrosino».

La svolta il 26 giugno 2020, quando Vincenzo, piuttosto malconcio, si presenta al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea della Spezia per un grave malore. Ha i vestiti sgualciti e la barba lunga. È confuso e non ha documenti, ma fornisce senza incertezze nome e cognome e dice di essere nato a Marsala l’11 marzo 1960.

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