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Lavoro nero nel Siracusano: 5 attività sospese, 8 denunce e sanzioni per 93mila euro

Intensa attività di controlli sul lavoro nero da parte dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Siracusa che, durante la scorsa settimana, hanno sospeso 5 attività, denunciato 8 datori di lavoro, proposto al Prefetto di Siracusa la chiusura di 4 attività ed irrogato sanzioni e ammende per un valore di circa 93mila euro. 

I controlli si sono svolti con il supporto dei militari del Comando Provinciale aretuseo e d’intesa con il Dirigente dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro, a Siracusa, Noto, Palazzolo Acreide, Lentini, Carlentini e Francofonte.

I militari hanno eseguito 10 accessi ispettivi in altrettante aziende operanti in vari settori, tra cui quello dell’edilizia. Particolare attenzione è stata rivolta agli appalti pubblici, ai settori della ristorazione, ai panifici ed ai bar, al fine di arginare il triste fenomeno del lavoro nero e del caporalato e rilevare eventuali violazioni in materia di prevenzione del contagio da COVID-19.

Rimani a livelli significativi l'incidenza del lavoro nero nel Siracusano. Sono stati infatti individuati 7 lavoratori irregolari ed è stata sospesa l'attività di 5 aziende  per avere utilizzato “in nero” più del 20% della forza lavoro.

Sul fronte della sicurezza sul lavoro, ben 8 datori di lavoro sono stati denunciati a vario titolo per avere installato sistemi di videosorveglianza non autorizzati (occorre infatti la preventiva autorizzazione dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro), per non aver impiegato nei lavori in quota idonee impalcature e ponteggi esponendo in tal modo i lavoratori al pericolo di caduta dall’alto, per non aver sottoposto i lavoratori a visita medica per l’idoneità alle mansioni da svolgere, per la mancata formazione dei lavoratori, per il mancato utilizzo di cinture di sicurezza, per la mancata messa a terra del ponteggio, per la mancata installazione di servizi igienici dedicati.

Inoltre 4 delle aziende controllate sono state altresì sanzionate per il mancato rispetto delle misure anti-COVID. Per queste è stata richiesta al Prefetto di Siracusa l’applicazione della sanzione amministrativa accessoria della chiusura temporanea dell’attività.

Nello specifico queste aziende non hanno fornito i dispositivi di protezione individuale (D.P.I.) ai dipendenti, per non hanno garantito il rispetto delle distanze interpersonali, non hanno redatto il protocollo aziendale anti COVID-19. Inoltre è stata riscontrata la mancata costituzione del Comitato Aziendale per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione.

Le sanzioni amministrative irrogate ammontano a € 36.600,00 e le ammende contestate ad oltre € 57.000.

 

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