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Militare morto ad Augusta, la moglie: "Perchè papà è morto? Devo risposte ai miei figli"

Stefano Paternò

"Mio figlio mi ha chiesto: 'mamma perché è morto papà?' Ed io devo dargli una risposta". Così Caterina Arena, moglie del sottoufficiale Stefano Paternò, deceduto martedì scorso, sedici ore dopo avere avuto somministrata la prima dose di vaccino AstraZeneca, spiega i motivi che l’hanno spinta a presentare un esposto dopo la morte improvvisa del coniuge.

"Mio marito era una persona umile, amata da tutti, sempre disponibile con tutti senza volere mai nulla in cambio. Era generoso, buono. Si è vaccinato e diceva che l’unica soluzione per uscire da questa pandemia era proprio il vaccino e quindi lo consigliava a tutti - continua Caterina Arena, mamma di due ragazzi di 11 e 14 anni -. Ad esempio, a mia madre, settantenne, diceva: 'Il prossimo turno è il tuo, mi raccomando vaccinati'".

Inizialmente la dose di vaccino aveva provocato in Paternò solo un innalzamento della temperatura, contrastato con la tachipirina. "Stava bene, si era anche ripreso dopo un pò di febbre. E poi di notte vengo svegliata perché lui comincia a tremare, aveva gli occhi aperti e lo sguardo era nel vuoto e ho capito subito che la situazione era grave. Ho chiamato mio fratello, il 118, e abbiamo iniziato il massaggio cardiaco. Poi poi sono arrivati i medici, dopo 45 minuti, e hanno dichiarato il decesso". Caterina Arena ha provato a reagire, a darsi delle risposte: "Per i miei figli, per me, per tutti, perché può essere di aiuto per l’intera comunità". ANSA

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