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Racket, due scarcerati ad Avola

Sono stati scarcerati Paolo Zuppardo e Giuseppe Capozio, due avolesi condannati per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. È la decisione presa dalla seconda sezione della Corte di Appello di Catania che ha così accolto l'istanza di scarcerazione dei legali dei due uomini, Natale Vaccarisi, Antonio Campisi e Sinhue Curcuraci.

I due uomini, secondo quanto deciso dalla Corte di Appello di Catania si trovano adesso agli arresti domiciliari con i giudici che hanno deciso così di sottoporre i due avolesi a una misura cautelare meno pesante. Paolo Zuppardo e Giuseppe Capozio erano stati arrestati a luglio del 2017 per una vicenda legata a un tentativo di intimidazione culminata con l'esplosione di alcuni colpi di arma da fuoco contro un cantiere edile aperto ad Avola per la realizzazione di una clinica privata.

Una svolta alle indagini sarebbe arrivata da un'intercettazione ambientale che avrebbe convinto gli inquirenti a ritenere imminente un danneggiamento all'interno del cantiere; è per questa ragione che vennero chieste e ottenute le misure cautelari nei confronti dei due uomini. A distanza di tre anni da quella vicenda, la Corte di Appello ha adesso deciso di accogliere l'istanza di scarcerazione.

Sia Zuppardo che Capozio sono però ancora coinvolti nel procedimento giudiziario legato all'operazione «Eclipse», un'indagine su mafia, droga ed estorsione per favorire il clan Crapula di Avola. Il blitz, scattato a gennaio del 2019, portò all'esecuzione di dieci ordinanze di custodia cautelare emesse dal tribunale di Catania. Zuppardo è poi accusato anche di violenza privata e minacce di morte aggravate dal metodo mafioso nei confronti del vicedirettore dell'Agi, Paolo Borrometi.

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