È scontro aperto tra sindacati e Prefettura dopo l'ordinanza emanata lo scorso 9 maggio dalla Prefettura con cui si dispone il divieto di realizzare presidi davanti ai varchi di accesso degli stabilimenti della zona industriale tra Siracusa, Priolo, Melilli ed Augusta.
Una vicenda scaturita dopo i recenti presidi tenuti dagli operai dell'impresa "Pontisol" che per due giorni hanno presidiato le portinerie degli impianti Isab Lukoil protestando per gli esuberi. La Prefettura, dopo le manifestazioni di protesta che si sono susseguite negli ultimi giorni contro l'ordinanza da parte delle rappresentanze sindacali, ha inteso chiarire che il provvedimento come prevede l'articolo 2 del Testo unico sulle leggi di pubblica sicurezza «non riguarda, né avrebbe potuto riguardare in alcun modo l'esercizio del diritto di sciopero che è un diritto costituzionalmente garantito.
Tale provvedimento è finalizzato a prevenire esclusivamente i reiterati blocchi stradali che si registrano nei pressi delle aziende del polo petrolchimico, attuati peraltro da altre imprese e guidati da taluni esponenti dei sindacati confederali». La Prefettura ha tenuto a specificare inoltre che "tali azioni sono e rimangono assolutamente illecite ed oggi ogni penalmente sanzionate dall'articolo 23 del 'Decreto Sicurezza'".
"Non si comprendono le doglianze - si rileva nel documento della Prefettura - manifestate da esponenti sindacali, ove si fa riferimento a inesistenti compressioni di diritti e libertà dei lavoratori, a meno di non volere ritenere che compiere azioni illecite rappresenti l'esercizio di un diritto sindacale".
La Prefettura ha negato che al momento sia pervenuta una richiesta di incontro da parte dei segretari dei sindacati e che qualora dovesse pervenire non si mancherà di prenderla in considerazione. Il segretario nazionale della Femca, la Federazione che rappresenta i lavoratori del settore chimico della Cisl, Nora Garofalo ha sottolineato che "il diritto di sciopero e la tutela della sicurezza pubblica non sono inconciliabili. È per questo che chiediamo al prefetto di Siracusa di avviare un confronto con le organizzazioni sindacali. Siamo certi che ci sia una via di mezzo in grado di permettere la coesistenza delle libertà democratiche e dei diritti della comunità".
Distensione e apertura sono necessarie per il territorio, secondo la Femca Cisl.
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