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Siracusa, chiesta l'assoluzione per Garozzo: è accusato di turbativa d'asta

Il sindaco di Siracusa, Giancarlo Garozzo

Il pm di Siracusa, Carlo Enea Parodi ha chiesto l'assoluzione per l'ex sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo finito sotto processo, con il rito abbreviato, con l'accusa di turbativa d'asta.

La vicenda riguarda l'affidamento del servizio idrico all'attuale gestore, la Siam, per cui la Procura aveva aperto un'inchiesta, dopo alcuni esposti presentati al palazzo di giustizia. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, quel servizio sarebbe stato affidato attraverso procedure irregolari ed oltre a Garozzo nel registro degli indagati era stato iscritto il dirigente del Comune di Siracusa, Natale Borgione.

Per lui, avendo scelto di farsi giudicare con il rito abbreviato, il pm ha chiesto il non luogo a procedere. Dopo oltre due anni di indagini, la Procura di Siracusa ritiene, dunque, che non vi sono stati illeciti commessi dall'allora amministrazione, al centro di altre inchieste, alcune delle quali, tra cui questa sulla presunta turbativa d'asta, coordinate dall'ex sostituto, Giancarlo Longo, arrestato su ordine del gip del tribunale di Messina nel febbraio del 2018 insieme ad altre 14 persone, con l'accusa di aver veicolato consulenze e sentenze in favore di imprenditori vicini agli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore, i pilastri del cosiddetto Sistema Siracusa.

Longo ha patteggiato 5 anni di reclusione e le dimissioni dalla magistratura. Garozzo, difeso dall'avvocato Francesco Favi, si è sempre dichiarato innocente, anzi nel luglio dello scorso anno è stato ascoltato dal gup Anna Pappalardo a cui aveva spiegato quel passaggio così delicato nella gestione del servizio dopo il crac di Sai 8, la vecchia società di gestione coinvolta in un'inchiesta per bancarotta.

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