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Noto a lutto, lacrime ai funerali di Gabriele e Manuel

Due bare ai piedi dell'altare maggiore, sopra ciascuna di esse la foto dei giovani sorridenti: a vegliare dall'alto su Gabriele e Manuel, diciassette e quindici anni, troppo presto strappati alla vita, l'urna di san Corrado, patrono di Noto. Sulla bara di Gabriele Marescalco c'è il rossonero, i colori del suo Milan. Ma, oltre ai tanti fiori, anche la maglia della squadra per cui giocava, l'Atletico Avola.

Circondata di rose bianche la bara di Manuel Petralito, mentre all'ingresso della chiesa, in un album di foto, gli amici hanno voluto raccontare i momenti felici vissuti dai due giovani. Una scena, con il santo esposto in Cattedrale, che in una giornata di profonda sofferenza ha toccato il cuore di un'intera comunità che ieri pomeriggio non ha voluto far mancare affetto e vicinanza alle due famiglie.

Nel buio di quelle bare ora è ora entrata una luce che non avrà più fine. «Umana vicinanza e cristiana solidarietà per alleviare l'immenso dolore e lenire il profondo vuoto lasciato da coloro che amiamo»: le parole pronunciate dal celebrante, monsignor Angelo Giurdanella, vicario generale della diocesi, riecheggiano all'interno della Cattedrale nel momento più toccante del rito funebre, quando l'incenso, subito dopo la benedizione dei due feretri, si è alzato all'interno del tempio. Nel Vangelo proclamato in cui Gesù promette la resurrezione finale, il vicario ha condensato il suo messaggio, quello della fede cristiana: «la morte non ha l'ultima parola, e nel sacrificio di Cristo è offerta a tutti la vita eterna».

L’articolo nell’edizione della Sicilia Orientale del Giornale di Sicilia

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