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La morte del parà Scieri, il sindaco di Siracusa: "Chiediamo la verità"

Emanuele Scieri

«Quello di Emanuele è un ricordo sempre vivo nei siracusani, particolarmente in quel gruppo di amici che non hanno smesso mai di chiedere giustizia. Oggi, grazie anche alla commissione parlamentare presieduta da Sofia Amoddio e al lavoro degli altri deputati siracusani, abbiamo le prime conferme sul fatto che potrebbe essere stato vittima di un caso di nonnismo e questo ci deve indurre a chiedere con sempre maggiore forza la verità».

Lo ha affermato il sindaco di Siracusa Francesco Italia deponendo stamane un mazzo di fiori davanti alla lapide che nel largo a lui intitolato, ricorda il 26enne parà Emanuele Scieri, il cui corpo fu trovato senza vita il 16 agosto di 19 anni fa nella caserma Gamerra di Pisa. Per la sua morte la procura di Pisa indaga su tre persone con l’accusa di omicidio; uno degli indagati, un ex caporale, è stato arrestato il 2 agosto scorso.

«Lo dobbiamo - ha concluso Italia - al ricordo di un giovane brillante che ha avuto la vita spezzata per una errata e perversa idea della disciplina militare e lo dobbiamo per mantenere alta l’attenzione sul caso di Tony Drago, un altro giovane militare siracusano morto in circostanze non chiare». Italia ha già annunciato la costituzione di parte civile del Comune in caso di processo.

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