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Minacce di morte al giornalista Paolo Borrometi, condannato De Carolis: "Sentenza storica"

Il giornalista Paolo Borrometi

"È una sentenza storica: una condanna nei confronti di una persona che minaccia un giornalista, aggravata dal metodo mafioso. Io sono veramente felice". Queste le parole di gioia di Paolo Borrometi, giornalista siciliano, dopo la sentenza del tribunale di Siracusa che ha condannato Francesco De Carolis a 2 anni e 8 mesi di reclusione.

Il direttore del sito online LaSpia.it era stato minacciato dopo essersi occupato nel suo giornale del fratello di De Carolis, Luciano, ritenuto dai magistrati della Dda personaggio di rilievo del clan siracusano "Bottaro-Attanasio", già condannato con sentenza passata in giudicato per omicidio, mafia, estorsioni e droga. Nelle minacce audio De Carolis si rivolge così a Borrometi: "Gran pezzo di merda, appena vedo di nuovo la mia faccia, di mio fratello che oggi è la corona della mia testa, in un articolo tuo ti vengo a cercare fino a casa e ti massacro. Il giorno in cui ti incontro giuro giuro che con due gran pugni nella faccia ti devo mandare all’ospedale. Devo perdere il nome mio se non ti prendo la mandibola e te la metto dietro".

Borrometi si dice finalmente libero. "Io non sono un superuomo, ho tanta paura - ha commentato subito dopo la sentenza -  Spero che a Siracusa, dove in pochissimi denunciano, comprendano che denunciare conviene. E poi per la prima volta il Tribunale di Siracusa, sposando la tesi della Procura e le mie paure, ha confermato che quelle minacce sono state fatte in nome e per conto del fratello, reggente fino a qualche giorno fa del clan Bottaro Attanasio di Siracusa".

"Questa sentenza è un segnale chiaro ed inequivocabile a tutela del giornalismo - ha dichiarato Giuseppe Antoci, Responsabile Legalità del Partito Democratico -.L'impegno contro la mafia di Paolo Borrometi deve essere sostenuto senza indugi. Tutti coloro che pensano di intimidire o minacciare i giornalisti, solo perchè essi raccontano le mafie o fanno inchieste su di esse, devono sapere che lo Stato in tutte le sue forme, non ultimo l'impegno dei suoi cittadini, sarà sempre e con determinazione a loro fianco".

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