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Omicidio di Canicattini: il compagno di Laura non risponde al gip, convalidato il fermo

Laura Petrolito e Paolo Cugno

CANICATTINI BAGNI. Ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere Paolo Cugno, operaio di Canicattini Bagni che ha confessato l’omicidio della sua compagna Laura Petrolito, 20 anni. Cugno, posto in stato di fermo dai carabinieri domenica sera con l'accusa di omicidio, si trova rinchiuso nel carcere di contrada Cavadonna.

E all’interno del penitenziario si è recato il Gip del Tribunale di Siracusa, Andrea Migneco, che ha convalidato il fermo e confermato la misura cautelare. Cugno, che oggi compie 27 anni, è assistito dall’avvocato Giambattista Rizza. Secondo quanto ricostruito dai militari dell’Arma sabato sera, al culmine dell’ennesimo litigio, avrebbe accoltellato la compagna e poi avrebbe tentato di nascondere il corpo in un pozzo artesiano nelle campagne tra Noto e Canicattini Bagni.

Intanto famiglia del giovane sembra si sia allontanata da Canicattini: Il padre, la madre ed il fratello dell’indagato avrebbero preferito cambiare aria, evitando di appesantire una situazione ambientale già molto tesa.

Ieri è stata effettuata l'autopsia sul corpo della ventenne e sono state riscontrate almeno sedici coltellate. Individuate ferite all'altezza del cuore, del polmone e dell'intestino. Solo successivi esami potranno permettere di stabilire con esattezza se Laura è morta prima o dopo essere stata gettata nel pozzo e quali siano state le lesioni fatali.

Angela Conti, la mamma di Laura, ha fatto sapere di non aver mai abbandonato la figlia: "Mi è stata strappata 18 anni fa quando era piccola e adesso una seconda volta per mano di un assassino" accusa. "Io e mia figlia ci vedevamo, ci siamo frequentate in tutti questi anni. All'insaputa del padre. Sono stata presente, anche se per poco. Non giudicatemi, non potete sapere il dolore immenso che stiamo provando io e le mie figlie".

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